Appalti pilotati, arrestati politici e imprenditori

Al centro delle indagini un “collaudato sistema illecito”, da cui è scaturito il nome dell’operazione “master list”, finalizzato ad influenzare appalti pubblici in diversi comuni della provincia di L’Aquila.
L’ordinanza applicativa di misure cautelari in regime di arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano, coinvolge 7 persone tra amministratori locali, pubblici funzionari ed imprenditori.
Nello specifico, con le accuse di corruzione e turbativa d’asta sono stati arrestate sette persone tra imprenditori e amministratori di Canistro, Avezzano e Campotosto (L’Aquila), Casacanditella (Chieti), Montorio al Vomano (Teramo) e Penne (Pescara).
I nomi
C’è l’amministratore delegato del Consorzio acquedottistico marsicano, Giuseppe Venturini, tra i sette arrestati, tutti ai domiciliari: Venturini si è dimesso stamani dal suo incarico. Il Cam è una società pubblica del ciclo idrico integrato, molto influente sul territorio che nel corso degli anni ha accumulato debiti milionari. Venturini ha sostituito lo storico presidente, Gianfranco Tedeschi, sindaco di Cerchio (L’Aquila) esponente del Pd coinvolto in una precedente indagine della procura di Avezzano per presunte mazzette e turbativa d’asta in alcuni appalti nella Marsica.
Gli altri indagati: l’ex vice sindaco con delega ai Lavori pubblici di Canistro (L’Aquila), Paolo Di Pietro, attualmente consigliere comunale di maggioranza, ed ex componente dello staff del sindaco, Angelo Di Paolo (estraneo ai fatti) ai tempi in cui lo stesso era consigliere e assessore regionale, e il sindaco di Casacanditella (Chieti), Giuseppe D’Angelo. Poi, gli imprenditori Sergio Giancaterino di Penne (Pescara), Antonio Ruggeri di Avezzano, che nelle intercettazioni millantava conoscenze che lo mettevano al riparo da rischi giudiziari, ed Emiliano Pompa, di Montorio al Vomano (Teramo). Ai domiciliari anche il tecnico di L’Aquila, Antonio Ranieri, Responsabile unico del procedimento di una opera nel Comune di Campotosto (L’Aquila). Le misure cautelari sono state eseguite dalla squadra mobile di L’Aquila guidata dal dirigente Tommaso Niglio
L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, firmata dal gip di Avezzano, riguarda un filone di una vicenda ben più ampia che coinvolge anche diversi politici abruzzesi. Il gip evidenzia, negli atti, scambi di favore e mazzette per alimentare meccanismi ben collaudati affinché si spartissero appalti in mezzo Abruzzo relativi a lavori di movimento terra e non solo.
Nel corso delle attività investigative sono stati registrati plurimi episodi di corruzione, palesatisi attraverso la dazione di denaro in parte in contati oppure sotto forma di consulenze, sponsorizzazione di una società di calcio dilettantistica, sub appalti a ditte di familiari degli indagati, acquisto di biglietti di lotterie patronali lotteria patronale, noleggio di tendoni per una festa e contributi in beneficenza.
Il sistema messo in piedi dalle persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi richiesti dalla Procura della Repubblica di Avezzano prevedeva un elenco di circa 15 aziende, specializzate in lavori pubblici, da far partecipare a gare di appalto già compromesse grazie ad accordi corruttivi con amministratori locali e pubblici funzionari. Le aziende intervenute, mediante offerte al ribasso, indirizzavano la gara verso la ditta prescelta per l’occasione, determinando un vero e proprio cartello di imprese, in grado di decidere l’esito degli appalti.