Sciopero della Fame, uno schiaffo alla miseria

6 ottobre 2017 | 14:59
Share0
Sciopero della Fame, uno schiaffo alla miseria

di Roberta Galeotti

Al quarto governo non eletto, in attesa che scadano i termini per la pensione, i nostri governanti improvvisati avrebbero potuto mettere in campo altri argomenti per intrattenere gli italiani nei talk show.

Strategie per far ripartire il paese; taglio di privilegi e pensioni; cambio della legge elettorale; investimenti e sgravi fiscali per far girare la moneta e, soprattutto, ottimizzazione dei fondi europei.
Questi ultimi, infatti, rientrano in Italia attraverso misure di intervento filtrate dalla politica e dai suoi molteplici organi, nati per autoalimentarsi e sfamare i cerchi magici con stipendi ed incarichi.

Privilegi, pensioni d’oro e cerchi magici sono quel che resta della politica.
I discendenti dei Padri Fondatori della Repubblica oggi si preoccupano di alimentare le proprie Cooperative, le proprie associazioni e le imprese ‘simpatizzanti’ a discapito del Paese.

So perché non riusciamo ad uscire dalla morsa degli intrallazzi di potere, ma non sono in grado di predire per quanto tempo ancora gli italiani subiranno impassibili le angherie di questi ‘governanti improvvisati’.

Italiani affamati, vilipesi, costretti a lavorare senza dignità fino a 70 anni e a mantenere figli e nipoti disoccupati a vita.

Sono amareggiata!
Sogno un colpo di reni di chi si riconosce in principi di rispetto e serietà, di chi sogna per il bene dell’Italia, di chi sa mettere in campo strategie economiche per il bene del Paese e non di poche economie internazionali.

Il ‘92 ha cambiato il corso della storia politica dell’Italia. Un’Italia che, dopo la crisi degli anni ‘70, aveva messo il piede sull’acceleratore per crescere e prosperare e che è stata fermata da nuovi aspiranti politici in toga.

Arriveremo alle prossime elezioni con tanta rabbia e poca scelta. Il migliore avrà la rogna e la pancia sceglierà gente pulita ma inadeguata, gente improvvisata e perciò incapace di governare.

Con certe qualità ci si nasce.