Il tempo del riordino

12 ottobre 2017 | 14:55
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Il tempo del riordino

Filo diretto con… Guido Quintino Liris. Fulgo Graziosi: viabilità, edilizia, sede unica del Comune i nodi da sciogliere

Caro Assessore,
l’autunno si è insediato a pieno titolo, preannunciando un imminente inverno di tutto riguardo. La delega che ti è stata assegnata di Assessore ai Lavori Pubblici, oltre alla carica di Vice Sindaco, appare abbastanza onerosa e non ammette deroghe o perdite di tempo.

I primi cento giorni di rodaggio sono stati già consumati e la situazione in cui versano i patrimoni stradali e edilizi di competenza del Comune richiedono urgenti e inderogabili interventi prima della stagione delle piogge e delle nevi.

I pozzetti di raccolta delle acque piovane di superficie andrebbero ripuliti nel più breve tempo possibile per renderli funzionali e efficienti. Non vorremmo assistere, per l’ennesima volta, al deprecabile spettacolo dello sconvolgimento dei piani stradali invasi dalle acque piovane. Inoltre, alcune caditoie andrebbero opportunamente spostate e collocate dove effettivamente scorrono le acque. Vorrei portare alla tua attenzione soltanto qualche piccolo esempio comune a tutto il territorio.

Il Viale delle Fiamme Gialle, quando piove, diventa un vero e proprio torrente, perché i canali di scolo sono totalmente ostruiti e, perciò, le acque invadono l’intero piano stradale. In corrispondenza del lato nord della Scuola della Guardia di Finanza, proprio dove sostano per entrare centinaia di ragazzi e famiglie in attesa di partecipare alle prove d’esame, esiste un chiusino ormai ostruito da anni. In quella zona si forma una pozzanghera di acqua putrida che persiste per diversi giorni fino alla completa evaporazione. Ogni volta che passa una macchina quell’acqua viene spruzzata addosso alle persone che sostano nei pressi dell’ingresso alla Scuola. Non è un decoroso spettacolo.

Identica situazione si ripete in corrispondenza del bivio con la Provinciale per Coppito. L’elenco sarebbe piuttosto lungo, perciò richiede un accurato accertamento da parte degli organi tecnici del tuo assessorato.

L’edilizia scolastica meriterebbe un capitolo a parte.

Questo patrimonio, bene o male, sta seguendo un programma di recupero attraverso la ricostruzione post terremoto. Comunque, sarebbe oltremodo necessario porre la massima attenzione durante l’esecuzione dei lavori, al fine di garantire non soltanto la massima sicurezza, ma anche la razionale sistemazione degli ambienti e la funzionalità delle aree esterne.

A tutto ciò si innesta la complessa problematica della viabilità urbana ed extra urbana che, attualmente, lascia alquanto a desiderare.

Alcune rotatorie non appaiono razionali. Infatti, non riescono a snellire il traffico, ottenendo l’effetto contrario, un ingiustificabile intasamento. Basta osservare quello che avviene quotidianamente in corrispondenza della doppia rotatoria del bivio di Coppito. Ancora più accentuato appare il fenomeno presso il bivio di Pile. La fila delle macchine inizia in corrispondenza della sede del Centro Postale. Alquanto difficoltosa è la disciplina della circolazione sulla rotatoria posta all’inizio della Statale 80. Un vero e proprio rebus che l’autista stenta a risolvere è la rotatoria posta all’inizio del Viale della Stazione. La circolazione soffre soprattutto per l’indecisione degli automobilisti che dovrebbero imboccare Viale Corrado IV. La stessa cosa dicasi per quella realizzata nei pressi dello Stadio. Ce ne sono ancora altre che recano soltanto il nome di “rotatoria” e alle quali mancano i requisiti essenziali per risolvere i problemi della circolazione. Lungo la variante nord di Pettino ne mancherebbero diverse. Gli attuali innesti, come quelli di Via Madonna di Pettino e del Centro Commerciale Amiternum, risultano poco razionali e assai pericolosi.

Particolare attenzione meriterebbe la bretella della Provinciale che collega La SS. 80, all’abitato di Coppito e alla SS, 17. Questo tratto di strada ha assunto una importanza strategica per la circolazione stradale, assorbendo un volume di traffico abbastanza pesante che richiederebbe una diversa sistemazione, specialmente all’innesto con il viale delle Fiamme Gialle, in corrispondenza del bivio con l’Ospedale e nei pressi dell’abitato di Coppito. Proprio questo irrazionale innesto comporta un accumulo di auto che inizia dal ponte sull’Aterno.

Anche l’altra bretella, che collega le due richiamate statali in corrispondenza di Via Vetoio, presenta delle pericolose criticità sia sulla statale 80 e sia sulla traversa sulla quale sono collocate diverse scuole. È stata realizzata una assurda mini rotatoria pericolosa soprattutto per gli autocarri costretti a salire sulla scarpata per poterla superare. Forse sarebbe opportuno pensare a qualche tratto di sopraelevata e a qualche sottopassaggio, ove possibile.

Non vorrei gravarti di ulteriori oneri, ma, con ogni probabilità, sarà necessario osservare un momento di riflessione sulla ricerca dell’area idonea per la realizzazione della sede unica comunale.

Ho sentito dire che la Giunta sarebbe orientata a sfruttare il sito dell’ex Ospedale Psichiatrico. Bene. C’è, però, un piccolo particolare, di capitale importanza, che l’esecutivo comunale dovrebbe tenere in debita considerazione. La proprietà dell’area era dell’Amministrazione Provinciale di L’Aquila. La stessa fu ceduta, a costo zero, al nuovo Ente Ospedaliero “Santa Maria di Collemaggio” per la costituzione di una entità autonoma, capace di attingere risorse economiche direttamente dal Ministero della Sanità e dalla Regione. Il passaggio di proprietà avvenne attraverso la stipula di una apposita convenzione, attraverso la quale la Provincia ha ceduto la proprietà alla condizione che l’area non cambiasse la destinazione sanitaria. Nel caso in cui si dovesse verificare la possibilità della variazione d’uso, l’intero complesso immobiliare sarebbe tornato a far parte del patrimonio della Provincia. Tale convenzione non è stata né modificata e neppure annullata o sostituita da altro patto contrattuale.

Per cui resta ancora valida ed efficiente, anche se le competenze, in materia di sanità, sono variate nel tempo. I compiti che ti sono stati affidati sono piuttosto gravosi, delicati e comportano un impegno costante e ancora più pesante, in considerazione della tua destinazione professionale di medico. Sotto questo aspetto, però, vorrei spezzare una lancia in tuo favore, citando un prezioso aneddoto di Amintore Fanfani. In un incontro romano ebbi a chiedere all’allora Ministro come mai fosse stato assegnato a un medico, Bucalossi, lo strategico Ministero dei Lavori Pubblici. La risposta fu secca, cortese e immediata: “Soltanto una persona dotata di un’apertura mentale a 360 gradi può svolgere le funzioni di Ministro dei Lavori Pubblici e il medico Bucalossi dispone di questo requisito”. Mi auguro che tu possa trovarti nelle stesse condizioni. Buon lavoro e, soprattutto, buona riflessione.

Fulgo Graziosi