De Angelis: maggioranza o vado via

di Pierluigi Palladini
Una risposta ad una domanda di un non giornalista ma che tutti veramente volevano fare. De Angelis, infatti, ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva, contro la decisione del Tar. Eligi ha chiesto in caso di mancata sospensiva, e quindi esecuzione della sentenza del Tar, con relativo ribaltone di maggioranza, cosa avrebbe fatto il Sindaco. E De Angelis, con quella risposta, ha inteso far capire che si andrà tutti a casa.
La mattinata è iniziata con l’arrivo del Sindaco in aula consiliare scortato dal vice Cipollone, con gli assessori Gatti, Salvatore e Alfonsi ed il fido Appetiti al seguito.
«Siamo al secondo tempo di una partita e siamo 1 a 1 – ha esordito il Sindaco – . La Commissione elettorale ci era stata favorevole, il Tar sfavorevole. Questo ad ora non cambia nulla. Io resto il Sindaco di Avezzano scelto dagli avezzanesi e la mia maggioranza è qui e proseguiremo il lavoro in attesa del ricorso al Consiglio di Stato al quale chiederemo la sospensiva della sentenza del Tar. Non ci sarà spazio per inciuci, non sono nel mio dna e non potrò collaborare con Di Pangrazio visto che la nostra diversità di visioni è totale. Il mio programma è quello che ho scritto con la maggioranza e che è stato scelto dai cittadini. Chi vuole collaborare con noi deve accettare quel programma. Non ci sono trattative. Al momento – ha chiarito – siamo in attesa di un nuovo grado di giudizio e non posso dimettermi per rispetto alla città che ne avrebbe un grave danno. Se non ci saranno le condizioni dopo il Consiglio di Stato ne trarrò la logica conclusione».
Insomma De Angelis spera nella sospensiva ed in un contro-ribaltone al Consiglio di Stato prima di decidere che fare. È chiaro che senza maggioranza si dimetterà. Intanto ha annunciato una nuova conferenza stampa per presentare il progetto di riqualificazione del centro. Il problema, però si presenterà subito. Come per un incrocio magico, infatti, entro massimo due settimane si saprà se il Consiglio di Stato concederà la sospensiva e, dall’altra parte, gli organi amministrativi eseguiranno la sentenza del Tar. Uno snodo importante per sapere se questa maggioranza esisterà ancora oppure se si andrà alle dimissioni e al conseguente commissariamento fino alle elezioni comunali anticipate.
Quindici giorni. Un anno. In mezzo tanti destini in ballo. Soprattutto quello della città.