RICOSTRUZIONE CENTRO ITALIA |
Attualità
/
L'Aquila
/
Politica
/
Terremoto
/

Terremoto centro Italia, arriva il decreto salva casette

14 ottobre 2017 | 13:25
Share0
Terremoto centro Italia, arriva il decreto salva casette

Spesso questi manufatti sono stati costruiti nel giardino sottostante le abitazioni distrutte dai vari terremoti che hanno martoriato l’Italia centrale dal 24 agosto 2016. Solo nelle Marche se ne contano 200-250. Le stime negli uffici delle prefetture interessate – il cratere è allargato su quattro Regioni – indicano in mille il numero complessivo.

Il ‘salva-casette’ avrà la forma del decreto e consentirà di regolarizzare sia gli ‘immobili amovibili’ che gli ‘immobili fissi’.

Nel primo caso potranno restare nella casa temporanea coloro che l’hanno allestita su un’area edificabile e non abbiano superato i volumi dell’abitazione precedente. Potranno avviare la regolarizzazione, inoltre, se non hanno un altro alloggio a disposizione, se non hanno avuto una casa (Sae) dalla pubblica amministrazione, se non usufruiscono di un contributo in denaro per la sistemazione in affitto della famiglia. La proroga, tuttavia, prevede anche una deroga, una sanatoria a tempo: i pareri paesaggistici e ambientali potranno essere rilasciati ex post, ovvero dopo l’avvenuta costruzione della ‘casetta in giardino’. “Il giudizio di compatibilità paesaggistica e ambientale dovrà essere comunque positivo”, dice la commissaria. Questo passaggio, tuttavia, appare da subito problematico. Di certo, secondo il decreto, quando il terremotato avrà di nuovo la vecchia casa messa in sicurezza o ricostruita ex novo, quella ‘mobile’ dovrà essere abbattuta.

Se, nel secondo caso, l’abitazione post-sisma costruita negli scorsi mesi è in cemento o, comunque, ancorata a terra, l’interessato potrà richiedere il permesso di costruire successivamente alla stessa nuova edificazione regolarizzando tutto attraverso l’articolo 36 del Testo unico di edilizia. Una sanatoria, sì. Ancora De Micheli: “Questa impostazione ha la caratteristica di non essere una sanatoria generalizzata, di avere deroghe e limiti temporali”.

La proroga-sanatoria potrà riguardare soltanto chi ha realizzato l’immobile tra il 24 agosto 2016 (terremoto di Amatrice) e il 10 aprile 2017.

Le domande dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2017. Quando la famiglia otterrà nuovamente la struttura originaria, dovrà abbattere la seconda e temporanea a proprio spese.
Per la ricostruzione degli edifici privati – ricordano gli uffici della commissaria De Micheli – sono già a bilancio 6,5 miliardi di euro. Ma pochi, per ora, hanno fatto richiesta della loro quota.