Roio, il Santuario torna a vivere




Oggi la riapertura in occasione della visita di una delegazione della Regione Liguria che all’indomani del sisma aveva messo a disposizione 1,5 milioni di euro per il recupero di questo bene monumentale, carissimo ai cittadini di Roio.
Il cantiere di restauro aveva preso il via nell’aprile del 2014.



I danni del terremoto
L’edificio, risalente nel suo aspetto attuale al XVII secolo, è composto da tre macroelementi: la facciata, l’aula a croce greca e la torre campanaria a pianta quadrata, tutti molto danneggiati dal terremoto del 2009, con lesioni diffuse sulle murature, distacco della facciata dal corpo di fabbrica e crolli localizzati soprattutto nell’apparato decorativo interno.
L’intervento di consolidamento e restauro ha previsto, nella prima fase relativa alla parte strutturale, iniezioni diffuse a bassa pressione con malta di calce su tutte le murature portanti; inserimento di tiranti in acciaio; sostituzione degli architravi danneggiati; ripristino della continuità muraria nei punti deboli (nicchie, aperture non congrue); rinforzo delle volte con fibre di carbonio a doppio strato; verifica e consolidamento delle strutture di copertura esistenti; inserimento di un cordolo sommitale in acciaio, previo smontaggio della copertura.


Il Santuario di Santa Maria della Croce fu edificato nel 1625 come ampliamento della medievale chiesetta di San Leonardo e sul luogo di un’apparizione delle Vergine Maria.
È posto sulla sommità della frazione di Poggio di Roio di fronte ad una Croce portata da alcuni cavalieri di ritorno da una crociata in Terra Santa. Successivamente divenne luogo di pellegrinaggio per effetto di alcuni miracoli invocati e risolti dalla Madonna della Croce di cui il Santuario conserva la statua cinquecentesca fatta realizzare ancora prima dell’edificazione della chiesa.
L’edificio sacro con pianta a croce greca, ha una facciata realizzata nel 1663 dipinta all’esterno dall’artista Giacomo Farelli; l’interno ha cappelle ed altari riccamente decorati da marmi, stucchi e apparati pittorici che raccontano la storia del Santuario e delle apparizioni miracolose che lo hanno fatto diventare, nel corso dei secoli, luogo di intensa spiritualità e per questo visitato, il 30 agosto 1980, da Papa Giovanni Paolo II.