Pd su Biondi: solo proclami, rilanciamo il partito

25 ottobre 2017 | 14:53
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Pd su Biondi: solo proclami, rilanciamo il partito

di Francesca Marchi

Un tavolo a sette con il segretario Stefano Albano, il capogruppo Stefano Palumbo, i consiglieri Americo Di BenedettoEmanuela Iorio e Antonio Nardantonio, il segretario del circolo L’Aquila Centro Maurizio Capri e il segretario del circolo di Arischia Loreto Colageo. Assente la senatrice Stefania Pezzopane. Presente in prima fila tra il pubblico l’ex sindaco Massimo Cialente. [la videointervista-Cialente: Non si è fatto nulla in questi mesi]

Rilanciamo il Pd a capo dell’opposizione

“Abbiamo aperto la fase congressuale da quindici giorni, domani conosceremo il segretario provinciale” – afferma il segretario e consigliere Albano. “Abbiamo scelto la strada del rilancio del partito in questo nuovo ruolo che ha, quello dell’opposizione”.

Altro argomento caldo di oggi, ma che si intreccia con il congresso, i cento giorni di amministrazione targati Biondi.

“L’opposizione di questo comune sarà seria e responsabile, netta ed identitaria. Quando ci saranno partite strategiche noi non ci sottrarremo, nel 2013 quando mancavano le risorse per la ricostruzione facemmo un appello per ingaggiare una battaglia comune per ottenerle. Questo è il nostro approccio, in parallelo vogliamo essere netti e identitari perché vogliamo parlare al nostro popolo di centrosinistra che guarda con preoccupazione a questa amministrazione e cerca rappresentanza”.

La lavoro tra la gente

“Nei prossimi giorni presenteremo un calendario di iniziative sul territorio per costruire un confronto con la città, su temi strategici ma anche incentrati su valori e questioni che stanno a cuore al popolo del centrosinistra” – continua Albano.

Manca un’idea di città

“Noi vogliamo stimolare il dibattito sui temi, ma la sensazione è che manchi un progetto complessivo. Se guardiamo agli atti amministrativi prodotti, sono concentrati al consenso immediato e poco alla risoluzione problemi concreti”.

“Il programma di mandato approvato dal Consiglio comunale che ha omesso settori e strumenti strategici per la città come il 5G, la fibra ottica, i poli chimico farmaceutico e spaziale, citato solo superficialmente il quattro per cento; il condono fiscale, che ha visto una sola adesione; la dichiarata intenzione di modificare il piano sociale predisposto dalla passata amministrazione senza spiegare come; l’inutile mozione sull’asilo occupatoe quella che impegna a cantare l’inno nazionale prima di ogni Consiglio comunale.”

Ancora amarezza e delusione per la bocciatura del piano di riqualificazione di San Basilio:  “Una grande opportunità per riqualificare a vantaggio dei giovani e delle associazioni una parte importante di città è andata in fumo. A parole si dicono d’accordo ma poi la mozione viene bocciata”.

Palumbo: Bullismo istituzionale

Il capogruppo Stefano Palumbo sulla sua lettera aperta: “Parole piene di livore e questo conferma le mie preoccupazioni. Non è possibile sfuggire sempre al confronto. Non si può offendere l’intelligenza delle persone dicendo che sono miracoli dell’amministrazione provvedimenti come i tre milioni stanziati dal Cipe per il Progetto Case o l’avvio dei lavori Palazzo Margherita. Si tratta di bullismo istituzionale”.

Di Benedetto: Biondi continua la campagna elettorale

Americo Di Benedetto ha elencato i temi che sono stati i cardini della campagna elettorale: Gran Sasso e Centro turistico, Progetto Case,ricostruzione, questione dei dipendenti comunali,scuole. “Su questi temi il panorama non è cambiato – ha detto Di Benedetto – e vorremmo capire quale è l’idea e su quali basi ci sta organizzando per affrontare i problemi. L’idea non può certo essere il commissariamento del Centro turistico”.

Iorio e Capri: temi superficiali

“Convocare Consigli comunali a ripetizione per dare idea che si stia facendo qualcosa è la prassi di questa amministrazione, ma in realtà i temi vengono trattati solo superficialmente o si fa dietrologia”. Il neosegretario del circolo dell’Aquila centro Maurizio Capri ha parlato di “proclami generici”, come quello sul Ponte Belvedere: “Come si vuole procedere, con i nostri progetti o con altri?”