Ctgs a nudo, Giuliani ammette

26 ottobre 2017 | 12:55
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Ctgs a nudo, Giuliani ammette

Unico imputato, presente, Fulvio Giuliani, l’amministratore uscente del Centro Turistico del Gran Sasso.
La partecipata del comune dell’Aquila, che sempre ha fatto discutere, non è mai stata, forse, sotto la lente di ingrandimento come accaduto in queste settimane e con questa amministrazione.

Sono le relazioni dei revisori dei conti a far saltare sulla poltrona il sindaco:

“Due giorni dopo l’insediamento ho avuto modo di studiare lo stato di salute delle partecipate” – afferma Biondi presente in commissione. La fotografia del CTGS che ne esce fuori è questa: “Finanziamento Cipe utilizzato impropriamente per far fronte a spese correnti, mancato versamento di Iva, prelievo conto corrente attraverso il bancomat senza necessari giustificativi, acquisto di attrezzature per gli skypass, furti di gasolio non appena le cisterne arrivavano in quota, insieme a una serie di altre situazioni anomale”.

L’utilizzo improprio dei fondi europei è stato acclarato, oggi. IlCapoluogo lo aveva anticipato lo scorso 12 ottobrequando Giuliani veniva rimpiazzato da De Nardis, presidente delle partecipate del comune, come una sorta di super eroe con il compito di salvare quanto possibile.

Sono state pagate anche tre mensilità ai dipendenti con i fondi Cipe. E’ lo stesso Giuliani ad ammetterlo dopo la domanda diretta del presidente della commissione Di Benedetto.

“Non sono una specie di zuzzurellone che prende soldi”- spezza la discussione Giuliani. “Quando ho preso questo incarico c’erano debiti e c’era eccedenza di personale. In condizioni di emergenza ho utilizzato i fondi Cipe che possono essere adoperati e poi reintegrati. Le somme prelevate sono state utilizzate per il pagamento dei voucher del personale che è stato impiegato nell’Hotel Campo Imperatore, in minima parte per il reintegro della cassa economato del CTGS, per l’acquisto di una motoslitta e attrezzature snowpark“.

“E’ stato un bilancio complicato, un lavoro estenuante” – affermano i revisori con carte alla mano. “Abbiamo diffidato l’amministratore dall’utilizzo dei fondi Cipe e chiesto di reintegrare prima possibile la somma mancante”.
Per Luca Verini, presidente dell’organico di vigilanza, mancano all’appello ancora 220 mila euro. Per Giuliani 23 mila. I conti ancora non tornano.