
di Eleonora Falci
I sindaci dell’area aquilana non ci stanno alla paventata chiusura degli uffici postali che, nei piccoli comuni, sono soprattutto servizi sociali.
Si prepara dunque una grande mobilitazione che vede in prima fila sindaci, Anci ed Uncem.
La Direzione Nazionale delle Poste negli scorsi giorni aveva infatti comunicato che sono in fase di valutazione le riduzioni di sportelli postali che riguarderanno ben 274 uffici in Abruzzo: 103 solo nella provincia dell’Aquila.
In molti Comuni gli uffici aprirebbero solo due volte alla settimana, in altri poche ore al giorno ed in tanti Comuni chiuderebbero definitivamente.
Significativa, per fare un esempio, la situazione della Valle Subequana: tutti i Comuni della Valle e senza distinzione – da San Demetrio a Goriano Sicoli – sono interessati dal progetto di riduzione dei servizi postali.
Attualmente, solo in una località – Castelvecchio Subequo – l’ufficio postale è aperto sei giorni su sette: negli altri Comuni già è stata operata negli ultimi anni una decurtazione delle aperture, che si aggirano attorno ai due/tre giorni a settimana.
Il tutto, in un territorio già pesantemente sottodimensionato rispetto ai servizi, dove quelli postali sono soprattutto sociali, e in un’area dove l’indice di invecchiamento è decisamente elevato.
Al fermento suscitato dall’annuncio, Poste Italiane aveva risposto con una nota sibillina, sottolineando che non c’è nessuna emergenza in Abruzzo, ma “che gli interventi collegati con la riforma del Servizio Postale Universale, come previsto dalla delibera AGCOM n. 395/15/cons, sono ancora in fase di valutazione”.
Una mancanza di chiarezza che non rassicura, dice l’Anci, “soprattutto per quel riferimento alla fase di valutazione degli interventi collegati alla riforma del Servizio Postale Universale”
La Legge sui Piccoli Comuni
D’altro canto, contro la decisione di riduzione degli uffici postali, c’è, da ultima, la legge da poco approvata sui piccoli Comuni che garantisce il mantenimento dei servizi postali, specie nelle aree più disagiate. In Abruzzo sono ben 249 i municipi con meno di 5000 abitanti.
Per questi motivo quindi ANCI Abruzzo e UNCEM si sono appellate a Parlamentari e al Governo affinché venga rispettata la legge e tutelati comuni e persone che usufruiscono di tali servizi.
Enrico Borghi, deputato del PD e presidente dell’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani, ha peraltro chiesto e ottenuto una audizione di Poste Italiane alla Camera, fissata per il prossimo 14 novembre .