Migranti su Via Roma, il caso in commissione

Eppure il “problema” c’è e si sente. Il caso “migranti e progetto case” scoppiato lo scorso weekendè solo un assaggio di quello che è accaduto questa mattina.
Al centro dell’attenzione il centro straordinario di accoglienza che si trova su via Roma.
Ebbene, il CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) del centro storico, tanto amato quanto odiato sui social, oggi arriva nella commissione di Elisabetta De Blasis.
Due ore di fuoco, alternate a momenti di confronto costruttivo e relazioni dettagliate. Non sono mancati però colpi di scena fatti di offese, urla e tensioni che hanno portato ad allontanamenti dall’aula.
“Se l’amministrazione non ha il coraggio di affrontare questo tema ha già perso la sfida” – afferma il vicesindaco Liris.
“La nostra è sicuramente una realtà particolare e va ristudiata. Chiedo ai cittadini di fare un salto di qualità e convivere più serenamente con questa situazione. Io, come amministratore, ci metterò del mio pensando innanzitutto a ripristinare l’illuminazione su via Roma che è completamente al buio. La sicurezza la dobbiamo garantire, dovremmo poi riaprire prima possibile Ponte Belvedere, in modo che tutte quelle persone non restino aggregate lì”. Questo il primo step di una convivenza possibile per il vicesindaco, “dopodiché va fatta una valutazione serena sui numeri e capire se è ipotizzabile tenere queste persone tutte insieme nello stesso palazzo”.
Sono 102 i ragazzi che vivono su via Roma. [L’Aquila, 8% di stranieri in tutta la provincia]
“Sono troppi” per alcuni residenti e per chi è in procinto di rientrare a casa in centro. Ma non per tutti: le voci sono tante e oggi c’è anche chi è presente per dire che non costituiscono problema alcuno.
Parla la Fraterna Tau
Il centro di via Roma è gestito dalla Fraterna Tau del Movimento Celestiniano che fa capo a padre Quirino Salomone. Oggi c’è il priore generale Paolo Giorgi. “Siamo al servizio della gente in difficoltà, non dei soli migrati” – spezza così la discussione sulle “diversità” Giorgi. “In città c’è un mondo di volontariato molto bello. Non guardate alla nostra associazione come una opposizione, siamo al servizio di tutti”. Giorgi ieri, durante il consiglio comunale, ha fatto consegnare a tutti i consiglieri una lettera aperta che porta la sua firma, per sottolineare la funzionalità dei centri d’accoglienza.“Mai un atto fuori posto è stato compiuto”– ribadisce.
“Il riposizionamento del crocifisso nella sala consiliare ha senso solo se riusciamo a portare nel nostro cuore i valori evangelici dell’accoglienza: ‘Ero straniero e mi avete accolto’, altrimenti sarebbe meglio toglierlo perché ostaggio di calcoli meschini di becera politica bottegaia”-continua il priore di Fraterna Tau.
I punti di discussione
I punti di discussione sollevati sono quelli che riguardano i numeri della soglia di salvaguardia che regolano l’ingresso e la gestione dell’accoglienza e integrazione. Si è espressa la volontà di allargare lo Sprar anche ai minori non accompagnati visto che il 9o per cento degli arrivi è dei giovanissimi di 16 anni. Molti sono occupati presso i Salesiani, altri in corsi di italiano, artigianato, sport, musica insieme all’associazione Immagina che cura anche l’incontro e lo scambio multietnico tra i giovani.
“Il modello Sprar è arrivato a L’Aquila nel 2011. E’ stato il primo in Abruzzo, questo è motivo di orgoglio e segno di lungimiranza”- interviene Palumbo.

Intanto nei giorni scorsi le foto di un gruppo di ragazzi ospiti nella struttura di via Roma mentre libera viale Duca degli Abruzzi da foglie e sporcizia ha fatto il giro del web.
