San Gregorio, il comune aveva chiesto due rotatorie

di Roberta Galeotti
Queste le parole di Maurizio Capri, ex assessore ai Lavori Pubblici del sindaco Cialente, intervistato in esclusiva dal Capoluogo all’indomani del tragico incidente che ha spezzato una vita nell’ormai famigerato bivio di San Gregorio.
«Ho sollevato in tante occasioni il problema della sicurezza in quel tratto di strada ad Anas, in quanto il Comune non ha competenze per le opere strutturali sulla SS17. Ci sono delle lettere a mia firma agli atti. La pericolosità di quel tratto di strada è noto ed è sempre stata molto attenzionata dai nostri uffici. Abbiamo partecipato a molte riunioni con l’Anas e con gli altri enti coinvolti per trovare delle soluzioni.
La messa in sicurezza della SS17 a San Gregorio
e la criticità di alcuni punti, come San Gregorio ad Est e Sassa ad Ovest, sono stati segnalati dall’assessorato da me diretto in svariati tavoli tecnici.
In un documento ufficiale, inviato ad Anas un anno fa, avevo richiesto le due rotatorie, una lì a San Gregorio e l’altra da realizzare ad Onna insieme a Ferrovie dello Stato, nel nuovo svincolo all’incrocio con Paganica.
Non so che fine abbiano fatto le mie lettere e che tipo di soluzioni intenda intraprendere Anas, che è l’unica deputata ad intervenire con opere strutturali sulla SS17. Mi unisco al dolore della famiglia di Valentina Fiordigigli e vorrei che si procedesse al più presto a mettere in sicurezza questo snodo terribile, al fine di evitare che si ripetano tragedie come questa.
Troppe auto, al netto della folle velocità dell’Audi che ha travolto la giovane ragazza, prendono un’alta velocità lungo il rettilineo che va da Poggio Picenze al bivio di San Gregorio.
Il consiglio territoriale di San Gregorio, Paganica ed Onna, rappresentato dall’avvocato Sara Cecala, mi ha sollecitato di continuo la sicurezza in questo tratto di SS17.
Nei tavoli tecnici le competenze si intersecano, ma la strada SS17 è di competenza Anas, il comune non può intervenire con opere strutturali».
La Variante sud che fine ha fatto?
«La Variante avrebbe, comunque, rappresentato una soluzione al problema della sicurezza, ma non si sa che fine abbia fatto – ha aggiunto Capri -.
Abbiamo valutato molte ipotesi nelle varie conferenze di servizio a Roma, poi il buio totale. Per non scontentare questo e quel territorio, siamo in attesa della variante da troppi anni e, intanto, non si mette in sicurezza una strada così pericolosa e così importante per la viabilità del territorio.
La Variante sud, parte da lontano da almeno 15 anni fa, il percorso originario è stato contestato man mano dai territori che venivano coinvolti. Il percorso è stato modificato più volte e, in ogni occasione, i territori si sono opposti all’intervento. Da Onna a San Gregorio, fino a Fossa, dove il Consiglio Comunale ha votato una delibera contraria alla Variante.
Tutti questi interventi hanno ritardato il processo burocratico. L’Anas ha presentato l’ultima proposta alla conferenza di Servizi a Roma, a cui ho preso parte come Assessore, ma poi più niente.
Non si sa cosa Anas voglia fare – ha concluso l’ex assessore Pd -, se sia intenta in una nuova progettazione o se stia affidando gli appalti, i cui finanziamenti sono ormai a rischio. Se non si realizza la variante andranno persi i 6 milioni di euro dell’intervento».