Anatra Zoppa, ad Avezzano è il giorno decisivo

Provvedimento sospeso, quello dello scorso 12 ottobre, cinque giorni dopo in seguito all’accoglimento della richiestafatta al Consiglio di Stato dalla maggioranza in vigore fino ad oggi.
Sentenza sospesa, appunto, fino al pronunciamento odierno del Consiglio di Stato. Una decisione presa in considerazione “di un grave ed irrimediabile pregiudizio per gli appellanti e più in generale per il funzionamento del consiglio comunale di Avezzano, nel quale il sindaco eletto non disporrebbe più della maggioranza”.
Appunto, la così detta ‘Anatra Zoppa’: se confermata la decisione del Tar, il sindaco De Angelis si ritroverebbe con 9 consiglieri, l’opposizione guidata da Di Pangrazio con 13.
Proprio ieri il sindaco uscente ha lanciato un messaggio di pace e collaborazione all’attuale primo cittadino: “Lealtà nel nostro Dna, pronti a cooperare per la città” dicendosi pronto, insieme ai suoi (eventuali) 13 consiglieri reintegrati dal Tar”assumere una corresponsabilità di governo”.
Messaggio prontamente rispedito al mittente: “Dichiarazioni a orologeria” quelle con cui “l’ex sindaco Di Pangrazio, folgorato sulla via del Consiglio di Stato, manifesta la sua disponibilità a cooperare per la città. Una città che lo ha messo alla porta e che, fino a quando io sarò sindaco, non gli consentirà di rientrare dalla finestra. Smentisco categoricamente ogni prova di dialogo con Di Pangrazio e con chiunque faccia riferimento alla fantomatica coalizione che ancora porta il suo nome”.
Doveva essere un giorno particolare anche per L’Aquila, visto che era prevista per oggi l’udienza al Tar per il simile ricorso presentato dopo le elezioni amministrative che hanno visto trionfare il sindaco Pierluigi Biondi.
Per vedere se l’Anatra Zoppa approderà anche a Villa Gioia si dovrà aspettare ancora qualche settimana, visto che il Tar si pronuncerà il 22 novembre sulla situazione aquilana.
A fare ricorso, diversi consiglieri di centrosinistra rimasti fuori dalla composizione dell’attuale assise, fra i quali Maurizio Capri:
“A L’Aquila il presupposto è lo stesso di Avezzano” aveva detto a Il Capoluogo l’ex Assessore, spiegando i motivi del ricorso.
“A noi mancano 40 voti in un contesto di circa 900 schede annullate, di cui molte oggetto di alcuni errori commessi nei vari seggi, come si evince dai verbali. Ovviamente non è la stessa situazione, ma sono abbastanza fiducioso. La differenza tra i due ricorsi è che ad Avezzano l’anatra zoppa è stata applicata automaticamente, a noi deve essere fatta prima una ricognizione dei verbali prodotti e delle schede annullate (a nostro avviso in modo errato) nei vari seggi. A quel punto, laddove si recuperassero attraverso le schede nulle (o annullate per errore) 40 voti mancanti, l’anatra zoppa scatterebbe anche a L’Aquila”.
(e.f.)