Basket unificato, parte la nuova stagione

20 novembre 2017 | 10:31
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Basket unificato, parte la nuova stagione

Atleti: Aquilio Paolo, Boccacci Luca, Dervishi Christian, De Amicis Fabrizia, Cantalini Daniele, De Angelis Pietro, Atleti Partner : Giansante Francesco, Liberatore Lorenzo, Salomone Pietro, Putignano Giovanni, Grimaldi Daniele

Dopo la strepitosa esperienza della passata stagione, conclusasi con il terzo posto ai Giochi Nazionali di Basket a La Spezia, il team aquilano di pallacanestro unificata fra atleti speciali e partners riprende la sua attività.

È grande l’entusiasmo di giocatori e staff per un progetto che vuole crescere e collaborare con le società cestistiche aquilane: dalla GSPallacanestro, al Nuovo Basket Aquilano e non per ultimo il Basket 2k5 che da quest’anno ospiterà all’interno dell’under 15 un gruppo di atleti Special Olympics.

È un grande segnale di civiltà da parte della dirigenza, dei genitori ma soprattutto dei giocatori che, nonostante la loro giovane età stanno includendo nelle loro attività dei ragazzi disabili.

Guido Grecchi direttore regionale di Special Olympics auspica che altre società sportive in Abruzzo possano seguire questo esempio e creare dei percorsi sportivi adatti alle persone con disabilità.

«Lo sport, lo stare insieme con gli altri, il giocare insieme è per i gli atleti speciali la miglior medicina per la loro crescita sociale. Non potete immaginare quanto migliorino giocando insieme, considerando inoltre che i benefici di questo stare insieme valgono sia per gli atleti speciali sia per gli atleti partner».

Domenica 19 novembre inizierà il Torneo Special Basket e come lo scorso anno la ASD Team Sport L’Aquila parteciperà con due squadre.

Mentre con una squadra, grazie alla collaborazione con il Basket 2k5 si è riusciti a trovare i partner, per la seconda squadra, nonostante le campagne di reclutamento partner, ancora non si riesce ad avere negli allenamenti dei compagni di gioco.

«Non voglio credere» dice il direttore Guido Grecchi, «che in una città come L’Aquila con tanti universitari e tanti studenti non ci sia nessuno che voglia dedicare un’ora della sua settimana a giocare con gli atleti speciali. Sono convito che molti non sappiano di questa stupenda opportunità. Il basket unificato lancia un grande messaggio sportivo e sociale. Questo modo di giocare mette a contatto atleti con abilità differenti ma che in campo mettono lo stesso cuore, uniti dalla stessa passione e dalle stesse emozioni. Il veder giocare insieme, nella stessa squadra, atleti con e senza disabilità pone in primo piano lo sport come uno strumento in grado di abbattere qualsiasi pregiudizio o esclusione. In questo senso, vorrei sottolineare lo straordinario lavoro svolto dai partner, veri punti di riferimento dei nostri ragazzi in campo. Anche quest’anno il canestro più più bello vuole essere quello dell’inclusione e del coraggio di mettersi in gioco per continuare a migliorarsi.
«Parlare di integrazione al giorno d’oggi non è facile» racconta al Capoluogo Matteo Gioia, allenatore della squadra aquilana di basket degli Special Olympics, «Non è facile per nessuno essere accettato ma soprattutto sentirsi accettato. Vorrei parlarvi del progetto di Special Olympics che si occupa di ragazzi con disabilità intellettiva e non. Questi ragazzi speciali vengono messi da parte, esclusi, non considerati minimamente. Ormai sono nel mondo dello sport, specialmente nel settore della pallacanestro, da parecchi anni e quest’anno insieme a Guido Grecchi,direttore regionale Special Olympics Abruzzo ed EmanueleForesti, presidente dell’associazione Basket 2k5, siamo riusciti a trovare un accordo per includere alcuni ragazzi speciali nella squadra under 15 che alleno. Non nascondo che l’impatto, da parte di tutte e tre le parti, la mia, quella dei ragazzi dell’under 15 e quella dei ragazzi special è stato in parte “traumatico”. La prima settimana è passata tra paure e incertezze ma, andando avanti, si sta creando un bel gruppo ove tutti si sentono accettati e si respira un clima di serenità».

Un clima che traspare anche dalle parole degli atleti che hanno partecipato:

«Io mi trovo benissimo. È una bella esperienza, formativa per noi ma anche per loro» Pietro

«Sono contento di giocare con la Special Olympics perché è una cosa bella e di rispetto nei confronti dei ragazzi disabili e penso sia un ottima esperienza» Francesco

«Mi sembra davvero un ottima opportunità sia per noi sia per loro di crescere e già mi sono affezionato molto a tutti e tre, sono molto simpatici e anche molto bravi in campo. Quindi mi sembra un ottimo modo di imparare un “diverso” significato di squadra»  Giovanni