Dilloalcapoluogo

Protesta contro il 41 bis per Nadia Lioce alle Costarelle

E’ apparsa una grande scritta alla rotonda di Santanza contro il 41 bis, sul muro di cinta di Piazza d’Armi. Sulla scritta si legge in rosso «41 Bis = Tortura» e sotto in verde «Solidali a Nadia Lioce contro ogni gabbia».

La detenuta Nadia Lioce deve rispondere delle contestazioni nel carcere delle Costarelle dove sta scontando l’ergastolo in regime di 41 bis.

La terrorista delle Brigate Rosse Nadia Lioce è sotto processo per contestazioni, entrambe di natura contravvenzionale, connesse alla sua detenzione all’Aquila. Si tratta di oltraggio a pubblico ufficiale per aver insultato un agente penitenziario e disturbo delle occupazione o del riposo delle persone, episodi avvenuti circa tre anni fa. Più volte, per l’accusa, l’ergastolana avrebbe battuto per protesta una bottiglia di plastica sulle sbarre di ferro della sua cella causando rumore intollerabile. Comportamenti, forse troppe volte ripetuti, che hanno indotto gli agenti di polizia penitenziaria a inviare gli atti alla Procura che poi ha mandato le carte in tribunale. Ieri il processo è iniziato e l’ergastolana è comparsa in videoconferenza.

NADIA LIOCE

Nadia Lioce prigioniera politica alle Costarelle

«Sono pronta a essere processata», ha detto «anche se non mi è mai arrivata la notifica». Il giudice onorario Quirino Cervellini e l’avvocato di ufficio Nicoletta Ortenzi sono i protagonisti di questo nuovo percorso giuridico della brigatista, vista anche l’assenza degli avvocati di fiducia dell’imputata. Subito dopo l’inizio del processo il Movimento femminista proletario rivoluzionario aquilano, che ritiene la Lioce una prigioniera politica, ha diffuso a luglio un volantino nel quale si chiede di revocare il 41 bis alla detenuta foggiana.

«La Lioce», dicono, «è condannata al silenzio in una cella di due metri per due, posta alla fine di un lungo tunnel sotterraneo che si affaccia sul nulla. Le è concessa solo un’ora d’aria al giorno in una vasca di cemento dove il sole non si vede mai. Inoltre non può detenere libri».(R.G)

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