Autostrade: blocco dei lavori, appello dei Sindaci

L’aveva preannunciato l’amministratore delegato Cesare Ramadori in una lettera inviata ai due ministeri dell’Economia e delle Finanze e dei Trasporti e delle Infrastrutture in cui dichiarava che “La società concessionaria delle autostrade A24 e A25, Strada dei Parchi, era pronta ad interrompere i lavori di messa in sicurezza sismica e a tutelare i propri interessi nelle sedi opportune, se il Governo, con apposito decreto legge, non avesse garantito in tempi stretti le coperture finanziarie”.
Ramadori chiedeva “con urgenza” lo sblocco dei 57 milioni e 736 mila euro (su un costo complessivo di 111 milioni e 750 mila euro) mancanti al completamento dell’intervento, in particolare sui viadotti, “reso improcrastinabile dall’allarme scattato dopo i terremoti del centro Italia, seguito a quello dell’Aquila del 2009”.
La messa in sicurezza delle due autostrade era stata già inserita nella legge finanziaria del 2012 e rientra nel finanziamento complessivo di 250 milioni di euro fino al 2021 che sono finanziati con fondi europei disponibili però solo nel 2021.
«La Cassa depositi e Prestiti, in una prima ipotesi, avrebbe dovuto anticipare le somme, ma ad oggi – dice la concessionaria Strada dei Parchi – è tutto fermo, perché a fare resistenza è il ministero dell’Economia e delle Finanze, e segnatamente l’alta burocrazia».
A Ramadori fanno eco i sindaci di L’Aquila, Avezzano e Sulmona, Pierluigi Biondi, Gabriele De Angelis, e Anna Maria Casini, che rivolgono un appello al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dopo il blocco dei cantieri di messa in sicurezza blocco dovuto alla notizia che i fondi promessi per la sicurezza non saranno disponibili prima della prossima primavera.
“Non lasciateci soli. Si prospetta un inverno particolarmente difficile per le nostre zone già messe a dura prova dal terremoto. – affermano i primi cittadini – Queste autostrade sono per noi l’unico collegamento con il Lazio e le altre zone del centro Italia, saperle insicure non rasserena noi né tantomeno in nostri cittadini”.
“L’anticipazione delle somme, a causa di un intoppo burocratico – proseguono Biondi, De Angelis e Casini – è stata improvvisamente bloccata fino alla prossima primavera e i cantieri sono stati costretti a chiudere uno dopo l’altro, con grave pregiudizio per i 900 lavoratori che vi erano impiegati fino a pochi giorni fa e che adesso sono a casa, e per la sicurezza della viabilità: lungo queste autostrade, lo ricordiamo, transitano 40 mila auto al giorno.
Per questo i sindaci chiedono al Ministero di trovare il più rapidamente possibile una soluzione.
“Gli interventi di messa in sicurezza sono urgenti – aggiungono i tre sindaci – e non rinviabili. Non possiamo permettere che lungaggini e ottuse burocrazie mettano a rischio i collegamenti e la tranquillità degli abitanti e dei lavoratori”.
“Alla società Strada dei parchi, però, chiediamo uno sforzo e di calmierare le tariffe: in tal senso il blocco per almeno un paio d’anni dell’aumento dei pedaggi autostradali potrebbe rappresentare, secondo noi, un buon compromesso. Siamo pronti, poi, a confrontarci per individuare strategie comuni che possano agevolare la fruizione delle autostrade per i nostri cittadini” concludono i sindaci.
In tal senso il sindaco del capoluogo abruzzese Biondi chiede di aprire il confronto per ipotizzare il ripristino della gratuità della tratta L’Aquila est-L’Aquila ovest per i residenti dell’Aquila ed i comuni circostanti che arrivano in città per motivi di lavoro, studio o cure mediche.