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Variante Cermone, nuovo scempio archeologico

2 dicembre 2017 | 12:06
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Variante Cermone, nuovo scempio archeologico
Variante Cermone, nuovo scempio archeologico
Variante Cermone, nuovo scempio archeologico
Variante Cermone, nuovo scempio archeologico
Variante Cermone, nuovo scempio archeologico
Variante Cermone, nuovo scempio archeologico

E’ stato pubblicato dall’Anas Abruzzo sulla Gazzetta n. 138 del 29 novembre 2017 il bando per la realizzazione della Variante del Cermone sulla SS80.
Il nuovo svincolo metterà in collegamento la SS 260 e la SS 80, in località Cermone per un costo complessivo di 3.844.000 di euro.

Parte della popolazione non ha reagito bene a questo ennesimo intervento che non tiene conto della ricchezza della zona archeologica che insiste tra le più famose rovine dell’AnfiteatroAmiternum e del Teatro e le meno note del Mausoleo della figlia di Druso, della Via Cecilia e delle numerose ville che affacciano su questa via.

variante cermone

Molte sono le reazioni giunte alla nostra testata, soprattutto dai residenti che vedono la loro straordinaria zona, vituperata da interventi che non tengono conto delle ricchezze ancora sepolte e del potenziamento turistico di cui l’area archeologica avrebbe bisogno.

«Vogliono migliorare la viabilità? Basterebbe realizzare una rotatoria al Cermone».

«La nuova variante andrà a violentare nuovamente l’area archeologica dell’Amiternum, ma questo evidentemente non preoccupa chi pensa ad interessi diversi – scrive una nostra lettrice in una lettera accorata inviata al Capoluogo -.
Come se non bastassero gli scempi già fatti e quelli ancora in corso d’opera. Due esempi su tutti: la strada per il G8 e la scuola Edile.

Progetti Anas

Cermone, area archeologica dimenticata

«Tutta l’area è una vera e propria miniera di reperti archeologici!» scrive la nostra lettrice.

Il Capoluogo aveva realizzato uno speciale sull’area archeologica proprio lo scorso maggio, quando Francesca Marchi scriveva che all’Amiternum «è tutto fermo, nessun archeologo e nessuno scavo in corso.
Il sito archeologico, tra i più belli e suggestivi d’Abruzzo, è aperto ai turisti tutti i giorni.
Il Teatro e l’Anfiteatro riportati solo in parte alla luce sono un groviglio di emozioni e aspettative.
In visita turisti messicani accompagnati da Gianfranco Consorte, che qui è più di un custode. Da 35 anni ammira la ricchezza dei particolari costruttivi e i contesti urbanistici che fanno pensare “a una città grandiosa”. Una villa di 5 mila metri quadri, altre due strutture, la piscina sono tra le ultime scoperte dei tesori di Amiternum».
«Da sempre i contadini, semplicemente zappando le loro terre – ci racconta ancora la nostra lettrice nella sua lettera -, hanno trovato innumerevoli reperti ormai sparsi in tutto il mondo.
Sulla sommità del Teatro di Amiternum, dove dovrebbe passare la nuova strada, è ben visibile il Mausoleo della figlia di Druso, lì vicino fu trovato il famosissimo Letto di Amiterno (il Bisellio Capitolino), lì qualcuno trovò manufatti in oro; lì passa la famosa Via Cecilia, il cui basolato sarà così distrutto.
Una Via importantissima, citata negli antichi testi che descrivono, inoltre, i templi e le residenze sontuose che si trovavano lungo di essa».

amiternum maggio 2017

Dove sono i nostri archeologi? Quelli a cui interessa veramente l’Aquila? Quelli che non considerano il nostro territorio come una miniera di reperti da portare a Chieti per arricchire ulteriormente a nostre spese i loro Musei!
Come mai non prendono posizioni?

amiternum

L’ Archeologo Michael Heinzelmann di Colonia, colui che ha trovato tra le altre cose, anche “Il Signore di Amiternum”, nelle sue relazioni sostiene che a nord del Teatro di Amiternum, sul lato orientale della Via Cecilia, esiste una grande villa ed una fornace con struttura circolare la cui apertura è rivolta proprio sulla Via Cecilia. Lui e il suo team usano la magnetometria e fanno prove di resistenza elettrica.
Chiedete ad Michael Heinzelmann un’opinione su questa ennesima follia?

L’area archeologica già esiste e la sua valorizzazione dovrebbe prescindere da questa insensata scelta.
Bisognerebbe pensare a migliorare quello che già esiste senza che le mancanze di oggi siano solo delle scuse per attuare lavori di effettiva inutilità sperperando i soldi dei contribuenti».

amiternum maggio 2017