Festa della Bandiera Albanese a L’Aquila

La Festa della Bandiera rappresenta la celebrazione nazionale per eccellenza in Albania, nel ricordo del 28 novembre 1912, il giorno che ha segnato l’indipendenza del paese dall’Impero ottomano dopo cinque secoli di occupazione e la nascita dello nuovo stato albanese. Il 28 novembre del 1912 Ismail Qemali, Isa Buletini, Luigj Gurakuqi e altri patrioti albanesi, issarono a Valona la bandiera rossa con l’aquila nera bicipite.
I patrioti che issarono quella bandiera, non scelsero una data a caso. Era infatti il 28 Novembre 1443 quando l’eroe nazionale Scanderbeg issava quella stessa bandiera sul castello di Kruja dando così inizio a 25 anni di libertà,e scrivendo una delle pagine più gloriose della storia albanese.
La festività, che si è soliti celebrare con musiche e cibi tradizionali, è portatrice di valori positivi di coesione popolare. A celebrare il giorno della bandiera sono gli albanesi ovunque loro si trovano; in Albania, Kosovo, Macedonia, quelli della recente immigrazione, ma anche le antiche comunità albanesi, presenti in diverse parti del mondo.

L’evento organizzato il prossimo 10 dicembre dall’Associazione culturale Shqiponja vuole essere un’occasione per riunire armonicamente il tessuto sociale dell’intera comunità di cultura albanese residente nel comprensorio aquilano, composta da albanesi, macedoni e kosovari, indipendentemente dal credo politico o religioso.
Il messaggio di libertà, tipico della festa della bandiera albanese, si unirà a quello dell’identità, dell’accoglienza e dell’integrazione, quest’ultimo strettamente connesso a quello di cultura e famiglia.
L’Aquila, grazie alla sua antica storia, alla sua grande cultura e alla sensibilità della sua gente, è diventata oggi la nuova famiglia per tanti cittadini di cultura albanese.
L’evento sarà una splendida occasione per valorizzare anche il grande esempio rappresentato dalle comunità storiche Arbëreshë che da 600 anni testimoniano come l’integrazione sia qualcosa di possibile; un esempio che può costituire un modello da imitare per superare positivamente le sfide del futuro connesse alle tematiche dell’immigrazione. Quello delle comunità Arbëreshë è un esempio plurisecolare che dimostra come una perfetta integrazione non significhi rinunciare alla cultura di appartenenza, ma nemmeno modificare la cultura di chi accoglie, il risultato è un prezioso arricchimento per entrambe le culture che non richiede la perdita di valori identitari fondamentali.
PROGRAMMA
Prima parte
Omaggio alle bandiere e saluto delle Autorità.
ore 17.00 proiezione di un filmato introduttivo sul significato della festa;
ore 17.15 ingresso dei gruppi bandiera (Italiana, albanese e di L’Aquila), in abiti tradizionali albanesi;
ore 17.20 intonazione degli inni nazionali, italiano e a seguire albanese;
ore 17.30 indirizzi di saluto, interverranno:
· Pedro Mahmutaj Presidente Ass. Shqiponja;
· Pierluigi Biondi Sindaco di L’Aquila;
· Pandeli Majko, Ministro della Diaspora della Repubblica d’Albania;
· Anila Bitri, Ambasciatrice d’Albania in Italia,
· Nezir Dakaj, Consigliere Aggiunto al Comune di L’Aquila.
Seconda parteLe comunità Arbëreshë – modello d’integrazione vincente
ore 18.00 note storiche e culturali sulle comunità Arbëreshë in Italia – a cura del giornalista Loris Castriota Skanderbeg;
ore 18.10 intervento dei Sindaci delle comunità Arbëreshë di Casalvecchio di Puglia (FG), Chieuti (FG) e Ururi (CB);
ore 18.30 musiche, poesie e balli dei gruppi folkloristici “Bashkart “di Casalvecchio di Puglia (FG), “Gjaku i Shprishur” di Chieuti (FG), “Yllazët të Regjënda” di Ururi (CB).
Terza parteConcerto e buffet
ore19.30 esibizione canora della cantante pop albanese “Maya”;
ore 20.25 sobrio rinfresco offerto a tutti i partecipanti.
La festività è portatrice di valori positivi di coesione popolare, un’occasione per riunire armonicamente il tessuto sociale della comunità di cultura albanese residente nell’aquilano, indipendentemente dal credo politico o religioso. Il messaggio di libertà, tipico della festa, si unirà a quello dell’identità, dell’accoglienza e dell’integrazione, valorizzando l’esperienza plurisecolare delle comunità storiche Arbëreshë, un modello da studiare e, insieme, da proporre per superare sfide del futuro.
