Paganica, 4 palestre quasi inutilizzate

Questa la denuncia di un gruppo di genitori che si sono rivolti al Capoluogo per fare chiarezza sullo stato degli impianti sportivi nella frazione di Paganica.
«Le quattro palestre sono: la tensostruttura appartenente alla scuola media di Paganica (succursale Celestino V), la palestra dell’impianto “Enrico Iovenitti”, la struttura nel complesso del centro polifunzionale e il famoso Palazzetto inaugurato nel 2012.
La situazione è disarmante. Analizziamo i casi singolarmente.
Scuola media:
nella tensostruttura della scuola media ci sono avvallamenti del pavimento senza soluzione di continuità, per non parlare del fatto che praticamente ci piove dentro;
Palestra dell’impianto “Enrico Iovenitti”:
la palestra, del Comune, non è in condizioni tali da far stare tranquilli i genitori che vi portano i figli a fare allenamento. Al suo interno vi sono numerose crepe che il Comune non ha fatto sistemare. Il Comune potrebbe affidarla al Paganica Rugby che, a sua volta, al momento parrebbe purtroppo non avere i fondi utili per fare tali lavori.
Centro Polifunzionale:
il centro polifunzionale non è mai stato aperto, voci di popolo dicono che fossero stati montati anche i sanitari negli spogliatoi ma essendo rimasto abbandonato già prima del sisma, avrebbero portato via tutto…
Palazzetto inaugurato nel 2012:
tale struttura, realizzata grazie ai contributi del Comune, della Provincia, della Caritas e della Camera di Commercio di Bergamo, non è mai stata aperta al pubblico per problemi di urbanizzazione. Essendo stata costruita sul terreno della Curia ora la palestra sembrerebbe far parte delle sue proprietà immobiliari e, anzi, il Comune ha dovuto deliberare per cedere alla Curia alcune particelle proprio per i suddetti problemi di urbanizzazione. Ad ogni modo si rendeva necessaria l’esecuzione di lavori che un mese fa sono iniziati per poi interrompersi.
Chiediamo dunque che si intervenga per far sì che noi genitori possiamo portare a cuor leggero i nostri figli a fare attività sportive, che sono fondamentali per una crescita sana soprattutto in una città come L’Aquila, con un tessuto sociale così sfilacciato.
Chiediamo che si intervenga per razionalizzare la gestione e l’utilizzo di tali strutture che, ben utilizzate, potrebbero rappresentare una risorsa importante per la comunità sia in termini sociali sia in termini economici.»