Azimut dona il primo defibrillatore, città cardioprotetta



L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Azimut, che solo 3 mesi fa ha lanciato l’ambizioso progetto ‘Io c’entro’ per realizzare una nuova città Cardioprotetta.
L’incontro è stato organizzato per promuovere l’idea di prevenzione, ma, soprattutto, di consapevolezza. Per salvare una persona colpita da un infarto cardiorespiratorio bisogna intervenire entro i primi 5 minuti. Si stima che ci siano ogni anno 7 infartuati ogni 1000 persone. Si è parlato di prevenzione, di stili di vita, ma soprattutto di primo intervento.
L’Associazione Azimut ha raccolto i fondi per comprare un defibrillatore ed ha formato circa 60 ragazzi in BSLD, corso di primo intervento di rianimazione cardiopolmonare.
La consegna è avvenuta questo pomeriggio nell’ambito della manifestazione, che ha registrato il tutto esaurito al Ristobar del Palazzo dell’Emicilo, ‘Io c’entro: L’Aquila Città Cardioprotetta’.



Una musiconferenza che ha visto alternarsi gli interventi di Antonio D’Alessandro, nutrizionista, Carmine Maccarone, cardiologo, Chiara Mastrantonio, psicoterapeuta, Gerardo Di Carlo, cardiologo, Gino Bianchi, responsabile 118 provinciale, Luca Di Carlo, proprietario della palestra Cuore, Luigi Calvisi, responsabile dei corsi Blsd, e Stefano Cantalini, medico generico. A moderare la tavola rotonda, Roberta Galeotti, direttore de IlCapoluogo.it, che è media partner dell’evento.
“Volevamo concludere l’anno con una grande festa aperta a tutta la cittadinanza”
hanno affermato gli organizzatori dell’Associazione Azimut.
«Ad appena due mesi dal lancio della nostra campagna di sensibilizzazione, infatti, siamo riusciti a mantenere la parola data alla Città dell’Aquila, donando alla Municipalità il primo defibrillatore automatico esterno (DAE) da installare in Centro Storico.
Il più sentito ringraziamento va a tutti i privati cittadini, alle realtà associative, commerciali e sanitarie che hanno contribuito sostanzialmente alla realizzazione delle nostre attività, permettendo non solo la donazione del defibrillatore, ma anche l’avvio di un primo ciclo di corsi di rianimazione cardio-polmonare, dei quali hanno già beneficiato decine di studenti aquilani: ripartiamo dalla generazione dei ragazzi di vent’anni che ha deciso di rimanere e vivere questo territorio per ridisegnare la Città del domani.»
La serata è terminata con l’importante testimonianza di Roberto Nardecchia, arbitro di basket, che diversi anni fa ha avuto un arresto cardiocircolatorio in una palestra dotata di defibrillatore a Rimini.
“Sono stato rianimato dopo oltre sei minuti e tutti mi dicono che sono stato protagonista di un miracolo – ha illustrato Nardecchia. “Voglio sensibilizzare le persone al problema, raccontando la mia storia”.