Valanga Gran Sasso, trovato morto l’escursionista

L’uomo, che secondo i soccorritori dovrebbe essere di nazionalità polacca, si trovava nella zona insieme ad un amico, scampato alla slavina per un caso fortuito.
«Solo i due cani antivalanga possono salvare l’uomo di nazionalità polacca rimasto sepolto sotto la neve», come riferito dal Soccorso alpino della Guardia di finanza, l’uomo è infatti sprovvisto dell’Apparecchio di ricerca in valanga (Arva) che può essere decisivo in queste circostanze, così come il suo compagno di gita, Peter Dubrovski, rimasto fuori dal fronte nevoso per puro miracolo e già raggiunto dai soccorritori del Soccorso alpino della Guardia di finanza e del Corpo nazionale soccorso alpino.
Sul posto sono arrivate anche le due unità cinofile e assieme alle squadre a terra si stanno svolgendo sondaggi a partire dal punto dove è stata trovata una borraccia, che il superstite è certo sia di proprietà del suo compagno. Al momento, comunque, non ci sono riscontri. A complicare il quadro, il fatto che si sia trattato di una valanga molto allungata, e anche se il canale è stato tutto illuminato dalle lampade frontali, risalire dal punto più basso per una ricerca capillare è estenuante per uomini e animali, che si sono già sobbarcati un’ora abbondante di cammino per arrivare in quota. Il superstite è stato trovato in buone condizioni fisiche, anche se in stato di shock, e si sta attualmente lavorando per riportarlo in una zona sicura.
È delle 17:30 la notizia dell’intervento del Soccorso alpino dell’Aquila sul Gran Sasso d’Italia presso Pizzo Cefalone, per una valanga che si è formata sulla parete occidentale della montagna.
Un uomo di nazionalità polacca è finito sotto la valanga che ha colpito il versante aquilano del Gran Sasso: a dare l’allarme è stato un suo connazionale, sfuggito alla slavina.