Collemaggio, la Basilica riapre ma non per tutti

4 gennaio 2018 | 16:22
Share0
Collemaggio, la Basilica riapre ma non per tutti

Terminati il clamore e l’euforia per la riapertura della Basilica simbolo della città, le prime considerazioni sulla sua ricostruzione e rimessa a nuovo non tardano ad arrivare.

Perché un dato su tutti salta all’occhio, amaramente: che la Basilica, per la cui riapertura al pubblico sono stati donati 12 milioni di euro dall’Eni, in realtà non è propriamente aperta a tutto il pubblico.

Questo perché l’accesso nella Basilica dall’ingresso principale è precluso a chiunque viaggi su “ruote”, passeggini compresi. Come scrive Massimo Prosperococco dalla sua pagina Facebook.

«Voglio eliminare qualsiasi tipo di polemica contro vecchie e nuove amministrazioni comunali, personalmente ritengo che se la responsabilità esista, sia del MiBACT Abruzzo non nuovo a scelte “integraliste” che favoriscano la “pietra” piuttosto che l’essere umano, gli esempi a L’Aquila sono innumerevoli il primo è l’assenza di una qualsiasi tratta accessibile, anche di pochi metri nella passeggiata intorno alle mura ora in fase di completamento, le enormi difficoltà e frequenti divieti per inserire ascensori in palazzi storici ricostruiti e restaurati, per rendere più facile l’accesso a persone anziane e disabili.

Mi è stato segnalato che potevo entrare dalla “porticina” secondaria laterale alla parte opposta della Porta Santa, a parte che era chiusa e mi privava dell’emozione che si prova ad entrare dal portale principale, ma sottolineo che dagli ingressi secondari entrano e escono le persone che devono nascondersi e quelle delle quali bisogna vergognarsi di far entrare dalla porta principale.

Provo ulteriore disappunto se penso che il giorno dell’inaugurazione nessuno dei potenti invitati si sia accorto di questa grave carenza.

Scrivevo anni fa che la ricostruzione dell’Aquila era una occasione, che mi auguravo irripetibile, di avere una città a misura d’uomo, credo che l’occasione sia andata perduta, nutro ancora speranze che un poco si possa ancora fare, ma necessitano persone illuminate che abbiano lo sguardo oltre le nostre bellissime montagne».

Del resto uno scivolo mobile non impattante, del costo di poche centinaia di euro a fronte di un investimento di 12 milioni non sembra essere una soluzione esosa o impossibile. Quindi perché l’ingresso ad oggi è ancora precluso alle persone che utilizzano carrozzine e passeggini?

«Oggi non sono entrato nella Basilica e non credo ci entrerò mai finché l’ingresso principale non sia reso accessibile.
È una questione di dignità e di rispetto verso la parte più fragile della nostra città».

Foto di Massimo Prosperococco