Intecs, da Roma ancora una fumata nera

Per i ricercatori Intecs l’ultima speranza – puramente nominale, dopo i licenziamenti di Natale – rimane il tavolo di crisi permanente attivo in Regione Abruzzo, almeno per quanto riguarda ipotesi di ricollocamento, ma per l’azienda i giochi sono chiusi. A nulla è servito infatti nemmeno il tavolo convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con rappresentanti dei lavoratori, anche di altri siti, e della Regione Abruzzo.
Come ha riferito a Il Capoluogo la segretaria provinciale della Cgil, Simona De Sanctis, l’azienda è rimasta ferma sulle proprie posizioni: “Abbiamo chiesto se c’erano spazi per poter revocare i licenziamenti e attingere agli ammortizzatori sociali ancora disponibili. C’è stata anche un’offerta di supporto a questa operazione con la disponibilità di alcuni lavoratori a considerare trasferte su siti in cui loro dicono di avere ancora lavoro, ma l’azienda è rimasta ferma nelle sue decisioni, dichiarando di non avere fiducia nel territorio”.
Il caso dei licenziamenti fantasma. La Intecs: “Lettere inviate regolarmente il 22 dicembre”
Il 2 gennaio, come già riferito, diversi ricercatori si sono recati sul posto di lavoro, trovando i cancelli chiusi, pur non avendo ricevuto comunicazioni in merito: “L’azienda – prosegue la segretaria De Sanctis – ci ha spiegato che i licenziamenti sono partiti regolarmente il 22 dicembre, ma probabilmente a causa del sovraccarico natalizio le poste hanno effettuato le consegne in ritardo”. Un ritardo che, seppur per pochissimi lavoratori, perdura: “Però a questo punto si tratta davvero di poche unità, le lettere adesso sono quasi tutte arrivate”.
Il futuro del sito produttivo
Dopo i licenziamenti, rimane da capire che fine farà il sito produttivo: “Da quello che sappiamo, – conclude la segretaria Cgil – attualmente il capannone è affittato per attività che nulla hanno a che vedere con l’industria. Quello che sembra è che l’azienda stia facendo sul capannone un’operazione strettamente immobiliare, senza sfruttarlo a fini occupazionali”.
Questo il video di commiato dei lavoratori Intecs