Cotugno, l’alternanza si occupa della violenza sulle donne





A illustrare ai ragazzi il progetto “Dopo la pena, la vita”, le dottoresse Fabiana Gubitoso e Maria Leone, responsabili dell’Osservatorio per il Miur, e l’avvocato Simona Giannangeli, presidente del Centro Antiviolenza per le donne dell’Aquila.
Si è svolto nella giornata di oggi l’incontro di alternanza scuola/lavoro al Liceo “D. Cotugno” dell’Aquila dal titolo “Dopo la pena, la vita”, che ha introdotto gli studenti nel mondo della Giurisprudenza, grazie agli interventi delle dottoresse Fabiana Gubitoso e Maria Leone della Camera Penale del Tribunale dell’Aquila, responsabili dell’Osservatorio per il Miur, e l’avvocato Simona Giannangeli, presidente del Centro Antiviolenza per le donne dell’Aquila. Il progetto, frutto dell’accordo tra le Camere Penali e il Miur che prevede una serie di incontri con quattro classi terze del “Cotugno” (due del Liceo Classico e due di Scienze Umane) sui temi della giustizia, vede Il Capoluogo.it come azienda madrina al fianco del Centro Antiviolenza e della Camera Penale.
Violenza di genere: «Italia, paese culturalmente arretrato»
Tanti i temi trattati per l’occasione e che andranno ad essere sviluppati nei vari incontri, dal diritto al giusto processo, al diritto di difesa, ai principi costituzionali che determinano il fine rieducativo della pena. Discorso approfondito, poi, sulla violenza di genere, con l’avvocato Giannangeli che ha evidenziato «l’arretratezza culturale» di un Paese che pure tenta di darsi strumenti e leggi contro la violenza di genere. I primi due femminicidi dell’anno fanno comprendere quanto ancora ci sia da fare su questo fronte. «Il riflesso di questa impostazione culturale arretrata – ha spiegato l’avvocato Giannangeli – fa sì che di fronte alla violenza di un uomo nei confronti di una donna ci si continua a chiedere come si sia comportata quella donna».