A24, che fine hanno fatto i pannelli antirumore?

12 gennaio 2018 | 12:39
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A24, che fine hanno fatto i pannelli antirumore?

Mentre prosegue il braccio di ferro sulla sospensione dei pedaggi, con una manifestazione prevista per domani mattina al casello dell’Aquila Ovest, c’è un altro tema che viene sollevato nelle ultime ore: quello dell’isolamento acustico tramite pannelli antirumore nei centri abitati percorsi dall’A24 e dall’A25

“Strada dei Parchi deve installare dei pannelli isolanti antirumore a protezione delle case, degli appartamenti e in generale dei centri abitati che si affacciano sulle autostrade che gestisce, A24 e A25”

chiede a gran voce il consigliere PD Pietrucci.

“Se Strada dei Parchi nicchia e prende tempo sulla richiesta di sospendere l’aumento dei pedaggi, da parte nostra credo sia opportuno mettere i classici puntini sulle i, richiedendo subito e con scrupolo quanto ci spetta.

La considero una questione innanzitutto di obbligo legale, vista la recente sentenza di Cassazione che lo impone, e poi di etica e di civiltà: non è possibile che al danno di dovere fruire di una autostrada con dei costi esorbitanti si aggiunga la beffa che il gestore ignori le norme e la giurisdizione creando disagi per i residenti.

E’ evidente che il problema dei costi eccessivi è aggravato da una fornitura di servizi inadeguata, e in questa rientra il problema dei pannelli isolanti antirumore”

In attesa della manifestazione di sindaci e rappresentanti delle comunità locali al casello dell’Aq Ovest, ieri c’è stato un incontro tra i sindaci di L’Aquila, Avezzano e Sulmona e l’ad di Strada dei Parchi spa Cesare Ramadori.

“Finalmente un confronto diretto con i sindaci che sono i veri rappresentanti dei cittadini”

ha dichiarato al termine dell’incontro Ramadori.

“Abbiamo spiegato che per risolvere la problematica è necessaria l’approvazione urgente da parte del ministero del piano economico finanziario tenendo conto che il precedente è scaduto da cinque anni”.

“Ad oggi – ha concluso – nonostante il sisma dell’Aquila e i terremoti del Centro Italia, il piano continua a non essere approvato”.

Il piano prevede l’adeguamento sismico delle due autostrade, del valore di circa tre miliardi di euro, un’aumento tariffario inferiore al 4%.

L’adeguamento sismico dei tracciati è contenuto nella legge di stabilità del 2012, nella quale è stata inserita in seguito al terremoto dell’Aquila del 2009 che ha fatto diventare le due autostrade ancora più strategiche e preziose come uniche vie di collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno.

Nel corso del vertice, gli amministratori hanno proseguito nel richiedere la disapplicazione del decreto che ha previsto l’aumento abnorme dei pedaggi e una accelerazione sull’approvazione del PEF (piano economico finanziario), scaduto ormai nel 2013 (2009-2013). Nelle more di questi provvedimenti, gli amministratori locali sollecitano l’adozione di una scontistica diversa dai canoni nazionali ma calibrata sulle specificità di una arteria unica autostradale strategica, quale è quella dell’Abruzzo montano, che in assenza di alternative competitive di collegamento su rotaia, la rendono di particolare importanza, come gli eventi sismici hanno reso evidente. In particolare sul tema della ridefinizione dei criteri di determinazione delle tariffe, che al momento coinvolgono un numero troppo esiguo di utenti, gli enti locali hanno sottolineato l’esigenza di una estensione della scontistica tangibile e immediata, così da rendere il servizio più fruibile.