I 30 anni dell'infn

Mattarella all’Infn, eccellenza del Paese

Visita del Capo dello Stato per i 30 anni dei Laboratori dell’Infn: «Punto di eccellenza tra i più alti del nostro Paese».

Si è conclusa la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto questa mattina presso la Sala C dei Laboratori sotterranei dal Presidente dell’INFN Ferroni, dal Direttore dei LNGS Stefano Ragazzi, dal Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e dal Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso. Il Presidente ha visitato le tre grandi sale sperimentali, accompagnato anche da una delegazione della Giunta Esecutiva dell’INFN e dal professor Antonino Zichichi. In particolare, spiegano dall’Infn, Mattarella, ha visitato gli esperimenti Borexino, GERDA, CUORE e XENON1T.

«Da tempo – ha dichiarato Mattarella – desideravo visitare i Laboratori e sono riconoscente per questo. Si tratta di un punto di eccellenza tra i più alti del nostro Paese, motivo di prestigio e di orgoglio. Qui avvengono continuo confronto, interazione, scambio di esperienze con tanti altri luoghi di ricerca nel mondo». Per lo stesso Presidente, «la scienza e la cultura costituiscono una realtà indivisibile, ma questo versante della scienza che ho toccato con mano questa mattina, per una persona come me, di studi umanistici, ha particolare fascino. Ci si trova alla frontiera della conoscenza, del mondo e della sua storia attraverso tentativi ripetuti, i passi avanti che si fanno sono arricchimento per tutta l’umanità e sono motivo di orgoglio per tutti gli italiani».

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I ringraziamenti a Mattarella: gli interventi di Ferroni e Zichichi

«Trent’anni dopo la nascita di questo straordinario laboratorio, che ha fatto avanzare la scienza e la tecnologia attraverso lo studio di processi fondamentali per la comprensione dell’universo e grazie alla realizzazione di esperimenti d’avanguardia a livello mondiale, siamo grati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto festeggiare con noi questa storia italiana di eccellenza». Così il Presidente dell’INFN Fernando Ferroni, che ha aggiunto: «Dall’idea del professor Zichichi agli esperimenti oggi in corso, i Laboratori del Gran Sasso dell’INFN si sono affermati come il più importante laboratorio sotterraneo per la fisica e come l’infrastruttura di ricerca italiana con la maggior capacità di attrarre ricercatori da tutto il mondo. Guardiamo con fiducia al futuro e continuiamo a lavorare con determinazione, serietà e passione per mantenere il prestigio di questo nostro laboratorio e la sua leadership internazionale».

Ringraziamenti a Mattarella sono giunti anche dal professor Antonino Zichichi: «La visita del Presidente corona una serie di lavori condotti ai Laboratori del Gran Sasso su una fisica nella quale ancora pochi credevano quando fu proposto il progetto. Il futuro dei Laboratori risiede anche nel loro costante impegno per una scienza sempre più aperta, accessibile e senza frontiere, così come viene sostenuta da The New Manhattan Project. Perché la scienza è in grado di rappresentare un terreno di dialogo tra i popoli e uno strumento per la pace nel mondo: questo è un messaggio importante, che il Manifesto di Erice da sempre promuove e diffonde, e so che il Presidente Mattarella è un grande sostenitore di questi valori della scienza».

Le reazioni politiche, D’Alfonso sugli esperimenti: «No alla paura».

«Non vogliamo che per via delle attività sotto il Gran Sasso si determini paura, che è il contrario della ricerca e della cultura. Come allora dobbiamo lavorare gomito a gomito». Questo il commento del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel corso del suo intervento istituzionale alla cerimonia, con riferimento alle polemiche seguite all’esperimento Sox. «Vogliamo uno spazio di monitoraggio per far sì che l’acqua continui a essere quella donata da Dio, che il trasporto autostradale nulla possa nuocere, che l’attività di ricerca continui come ora per evitare l’intrapresa malvagia di quelli che vogliono spargere paura».

Mattarella all'INFN

Biondi sollecita Mattarella su lavoro, ricostruzione, rincaro pedaggi e gasdotto.

Approfittando della cerimonia istituzionale, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha voluto riportare l’attenzione anche su due importanti questioni: ricostruzione e crisi occupazionale: «L’eccellenza scientifica del nostro Paese, la grande scuola di Fisica che l’Italia può vantare, hanno qui il proprio Olimpo e tutti noi, cittadini abruzzesi e aquilani, siamo consapevoli di quanto sia fonte di prestigio, di sviluppo, di crescita culturale e sociale. Un valore aggiunto di cui abbiamo assoluto bisogno per guardare al futuro. Il capoluogo d’Abruzzo porta, infatti, ancora i segni e le ferite della drammatica calamità che lo ha colpito, il 6 Aprile 2009. La ricostruzione, tra mille difficoltà, è partita e va avanti, grazie ad un lavoro quotidiano, incessante e denso di impegno, da parte di tutti gli attori interessati a vario titolo nei relativi processi. Tuttavia è ben lontana dall’essere completata. La ricostruzione pubblica ha segnato il passo per molto tempo e stiamo operando per poterla finalmente avviare. […] Proprio in questi giorni, sessantacinque ricercatori dell’azienda Intecs, operante nel settore dell’alta tecnologia, tutti giovani ed estremamente qualificati, e tutti con famiglie a carico, hanno perso il posto di lavoro, visto che l’azienda ne ha dichiarato il licenziamento, durante il periodo delle feste natalizie. Nel Suo discorso di fine anno Lei, Signor Presidente, ha toccato proprio questo tema, quello dell’occupazione giovanile. Senza lavoro non c’è speranza, non c’è futuro».

Altre due questioni sono state infine evidenziate: «La prima è legata alla realizzazione del metanodotto Rete Adriatica, infrastruttura gigantesca e impattante che, a fronte di una mobilitazione a tutti i livelli, civici e istituzionali, ha avuto il via libera. Si tratta di un’opera ad altissimo impatto che attraverserà in buona parte il nostro territorio, ad alta vulnerabilità sismica, con centinaia di faglie attive in grado di generare eventi tellurici, e interessato, solo lo scorso anno, da terremoti che hanno colpito le aree contigue del Centro Italia, a pochi anni da quello del 2009. La seconda questione riguarda l’indiscriminato e inconcepibile aumento dei pedaggi per le autostrade A24 e A25. Un grave colpo per una regione che ha visto proprio nella realizzazione di quelle autostrade l’uscita da un secolare isolamento e che può contare essenzialmente sulla velocità dei collegamenti con Roma quale volano e punto di forza per attrarre investimenti. Costi di percorrenza troppo elevati scoraggerebbero investimenti, mettendo ancora una volta a dura prova piccole e medie imprese e penalizzando ulteriormente la situazione occupazionale».

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