Rigopiano, anniversario per non dimenticare

18 gennaio 2018 | 10:09
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Rigopiano, anniversario per non dimenticare

L’anniversario della tragedia di Rigopiano si apre in uno scenario di sole e cielo azzurro, nonostante il freddo pungente e il ghiaccio sulla strada.

A un anno dalla valanga che distrusse l’hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), provocando la morte di 29 persone, inizia la giornata di commemorazione promossa dal Comitato Vittime che riunisce superstiti e familiari degli scomparsi.


Nella mattinata un momento di raccoglimento e preghiera, in forma privata, e corteo con fiaccolata fino alla chiesa parrocchiale dove l’arcivescovo di Pescara-Penne Tommaso Valentinetti celebrerà la messa.

Alle 14.30 commemorazione nel Palazzetto dello Sport di Penne (Pescara) che fu base dei soccorritori.

Valentinetti benedirà 29 piante di leccio che saranno messe a dimora vicino alla Cittadella dello Sport. Poi lettura di poesie e musica con il tenore Piero Mazzocchetti, accompagnato dall’Orchestra giovanile di fiati ‘Claudio Monteverdi’.

Chiusura alle 18 con la ‘Corale Monte Camicia’.

Presenti, su invito del comitato Vittime, gli artisti de “Le stanze di Federico & Friends” che hanno registrato il brano ‘Dove la neve non cade’.

Le dichiarazioni di Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola

«I nostri morti, le 29 vittime, hanno diritto a che la memoria del loro sacrificio non si perda e soprattutto che non sia stato vano perché tragedie simili non si ripetano più. A questo serve commemorare, non solo a rendere omaggio alle vittime ma anche fare in modo che si possa nel futuro evitare il ripetersi di un fatto simile».
A parlare è l’ex sindaco di Farindola (Pescara), Massimiliano Giancaterino, che nella tragedia dell’hotel Rigopiano, il 18 gennaio di un anno fa, ha perso il fratello Alessandro, capo cameriere del resort distrutto dalla valanga.

Giancaterino è anche tra i 23 indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara: «Il fatto che io sia indagato non nasconde il mio dolore per la perdita di mio fratello e di altri amici così come viceversa il fatto di essere fratello di una delle vittime non deve porre in secondo piano la mia veste di persona indagata. Io mi sono rimesso al lavoro della magistratura e aspetto con serenità. Ho fornito loro quelle che sono le mie ragioni. Aspetto che loro assumano le loro determinazioni».

Le parole del Presidente Sergio Mattarella

«Ad un anno dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano, profonda ferita per la comunità coinvolta e per il Paese intero, desidero rivolgere un commosso pensiero alle vittime e rinnovare la mia solidale vicinanza ai loro familiari e ai superstiti».

Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in una nota.
«Le angosciose immagini diffuse in quei giorni durante le operazioni di salvataggio, scandite dal repentino susseguirsi, con il passare del tempo, di sentimenti ora di speranza e ora di sconforto – si legge ancora nella nota – sono presenti nel cuore e nella memoria di tutti, così come la straordinaria generosità dei soccorritori, impegnati in attività di particolare complessità e in condizioni di estremo pericolo, a testimonianza dell’autentica solidarietà corale che il popolo italiano riesce a offrire nelle prove più drammatiche».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni incontreranno lunedì 22 gennaio al Quirinale i familiari delle vittime della tragedia di Rigopiano.

Giustizia per Rigopiano

Intanto ancora non è stata istituita la commissione d’Inchiesta sull’emergenza neve che ha coinvolto anche l’Hotel Rigopiano lo scorso gennaio.

l consigliere regionale M5S Domenico Pettinari e i consiglieri comunali di Penne, Luca Falconetti, Paola Maria Duttilio e Maurizio Fidanza tornano a chiedere chiarezza.
«Siamo ancora in attesa di capire se e quali responsabilità ci sono per questa tragedia che ha colpito l’Abruzzo – commenta Pettinari -abbiamo richiesto già lo scorso anno l’istituzione di una commissione d’Inchiesta ma ad oggi da Regione Abruzzo ancora nulla».
«Questa tragedia – aggiunge Luca Falconetti  -ha colpito al cuore la popolazione vestina. Il nostro ricordo va alle vittime ed anche ai loro famigliari. Conoscevamo personalmente molte delle persone rimaste sepolte sotto quella maledetta valanga.

Ad un anno da quel 18 gennaio siamo ancora scossi ed il dolore che ha provocato è una ferita aperta che non si potrà mai rimarginare. Chiediamo che sia fatta giustizia, pretendiamo che, qualora ci fossero dei responsabili a tutti livelli, vengano fuori e paghino per la loro condotta.

Abbiamo fiducia nella magistratura e confidiamo nel lavoro che svolge.  Ad un anno dalla tragedia è assurdo che ancora nulla si muova in direzione della trasparenza e della verità».

Il ricordo del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi

«Un anno fa la nostra regione veniva colpita da due catastrofi, il sisma che ha distrutto i centri di Montereale e Campotosto, a pochi mesi dal terremoto di Amatrice, e la valanga che travolse l’hotel Rigopiano, a Farindola, uccidendo 29 persone».

Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a un anno dalla tragedia.

«L’Abruzzo, in quei giorni, era preda di un’eccezionale ondata di maltempo, – ha proseguito il primo cittadino – con abbondanti nevicate, che avevano paralizzato interi territori. Vi erano strade bloccate e migliaia di persone prive di acqua e di energia elettrica. Per tutti noi si trattò del ritorno di un incubo.

A otto anni dal sisma del 6 aprile 2009, ancora una volta, ci trovavamo a fare i conti con la paura, a contare gli sfollati, a gestire un’emergenza. Oggi, a un anno da quei drammatici eventi, il primo pensiero va, ovviamente, alle vittime di Rigopiano e ai loro familiari, perché questi ultimi sentano la vicinanza di tutta la comunità abruzzese e delle istituzioni rispetto a un dolore che, certamente, non può essere lenito dal tempo.

Per loro auspichiamo la giustizia che chiedono, affinché eventuali responsabilità vengano accertate e sia fatta piena chiarezza sulla gestione di quella drammatica vicenda.

Nello stesso tempo, un pensiero va alle comunità dell’Alta Valle dell’Aterno, di Montereale e Campotosto, in cui la ricostruzione stenta ad avviarsi e su cui incombono i pericoli dati dallo spopolamento e dall’abbandono.

A seguito degli eventi di un anno fa, inoltre, in questi territori, il turismo ha ricevuto un colpo durissimo e, con esso, l’economia locale, che si basava molto su questo settore. Essendo stato sindaco di un piccolo Comune che ha dovuto misurarsi con la complessa sfida della ricostruzione, posso comprendere il senso di abbandono e le mille difficoltà delle comunità e degli amministratori locali.

La politica, nazionale e regionale, non deve abbandonarli, sostenendoli con azioni concrete e programmi di rigenerazione, connotati da tempistiche certe e contingentate e da finanziamenti adeguati.

Il ricordo di quei giorni, tuttavia, non può prescindere dalla fondamentale riflessione che ne deve scaturire, legata alle politiche di prevenzione e di tutela rispetto alle calamità naturali.

Questo territorio, così fragile dal punto di vista idrogeologico e così esposto al rischio sismico, può vincere la sfida che impone il futuro con una programmazione urbanistica attenta alla morfologia dei territori e facendo della sicurezza sismica, sia in fase di realizzazione che di ricostruzione degli edifici, un’assoluta priorità, soprattutto per quanto riguarda strutture sensibili come scuole, università, ospedali, luoghi pubblici.

Il ricordo, a un anno da quel drammatico 18 gennaio 2017, – ha concluso Biondi – deve essere dunque, al contempo, un commosso omaggio alla memoria delle vittime e un preciso impegno, da parte di tutti, ad anteporre la responsabilità di ricostruire in sicurezza rispetto a qualsiasi altra logica, facendo di questo territorio un esempio virtuoso al quale tutto il Paese può guardare».