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Albano suona la carica: dobbiamo cambiare pelle

20 gennaio 2018 | 19:31
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Albano suona la carica: dobbiamo cambiare pelle

“Una unità che passi anzitutto per una rivoluzione organizzativa”

Dobbiamo cambiare pelle – ha detto Albano – abbiamo bisogno di una rivoluzione organizzativa che declini unità, siamo usciti da una sconfitta che ci ha divisi. Oggi potevamo venire qui con un tessuto del partito lacerato, abbiamo preso più tempo per organizzare il Congresso ma arrivandoci uniti. Questo significa che ci sarà una gestione collettiva: sono stati messi da parte gli elementi che ci dividevano per mettere in risalto quelle che ci uniscono”.

Tra le novità organizzative citate da Albano c’è il coordinamento di zona del partito dove potranno interagire sindaci, amministratori e segretari di circolo del comprensorio, una richiesta arrivata dai territori e che rappresenta una evoluzione strutturata di esperienze già fatte in passato “ma solo per questioni di posizionamento e manutenzione, ora ci sarà un ruolo all’attacco, non dobbiamo demandare le proposte solo alla buona volontà dei nostri rappresentanti istituzionali”.

Nelle proposte che metteranno in atto la gestione collettiva ci saranno poi i coordinamenti tematici, utili a produrre proposte e momenti di discussione con le articolazioni delle città, e una presenza del partito aderente alla distribuzione dei Consigli territoriali di partecipazione, con l’obiettivo di aprire un circolo per ogni Ctp.

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La discussione del Congresso si è articolata in tre momenti: La città delle opportunità, la città territorio e la città solidale, con rappresentanti del Pd cittadino e del comprensorio a confronto con cittadini e portatori di interesse.

I tre settori individuati dall’organizzazione del dibattito rappresentano settori strategici che il Pd cittadino ritiene centrali, ha detto Albano nella sua relazione di apertura, per la costruzione e la realizzazione di un progetto che punta sulla scommessa dell’attrattività: L’Aquila città accogliente, europea, capoluogo di Regione, che a partire dalla propria bellezza e le proprie vocazioni (alcune delle quali costruite in questi anni, come la innovazione tecnologica, altre storiche come il tessuto culturale) sviluppa un disegno di sviluppo. Il contrario del modello propugnato dal centrodestra al governo in città che invece evidenzia la scelta del localismo esasperato, con una produzione di atti in Consiglio comunale che cerca solo gli slogan e i consensi a breve termine e l’approvazione di ordinanze e mozioni di nessuna utilità (come quelle sui presepi nelle sedi comunali e sull’accattonaggio). Perciò, ha detto Albano, “il nostro ruolo di opposizione è centrale, dobbiamo colmare il loro vuoto nelle partite strategiche”.

Tra le proposte emerse nei diversi tavoli per quanto riguarda l’innovazione c’è quella di redigere un regolamento che metta a sistema il patrimonio immobiliare nel centro storico per arrivare a mettere a disposizione dei giovani gratuitamente sedi per installare startup, nella sezione sulla città territorio i sindaci, gli amministratori e i dirigenti del Pd del comprensorio hanno approvato un documento che propone accanto al coordinamento di zona citato da Albano un ricollegamento dei nuclei industriali e dei siti produttivi del territorio, politiche per il cratere con un ruolo più incisivo e di governance per i sindaci e una gestione a rete dei servizi turistici.

La parte che riguarda la città solidale, ha detto Albano, nasce da una consapevolezza: “Accanto all’esigenza di creare sviluppo e opportunità c’è la presenza di una città che soffre, una presenza che forse in passato non siamo riusciti a interpretare nel modo giusto. Le politiche che riguardano queste settore devono essere centrali”.