Gravidanza, il ‘baby brain’ è reale

BitSalus* ha scovato un articolo dell’Università di Melbourne che dimostra che il ‘baby brain’ esiste veramente, seppure le sue cause siano ancora misteriose. La tendenza a dimenticare le cose, le difficoltà di attenzione e una sorta di ‘annebbiamento’ mentale che quattro donne incinte su cinque riferiscono di aver avuto durante la gestazione è reale sebbene non sembri avere effetti profondi sulla quotidianità, secondo uno studio della Deakin University di Melbourne, pubblicato sul Medical Journal of Australia. Lo studio ha preso in esame 20 ricerche precedenti.
I dati sono stati paragonati per valutare le funzioni cognitive di 709 donne incinte e 521 che non lo erano.
Dai risultati è emerso che le donne in gravidanza, se paragonate con le altre, realizzano risultati peggiori in test che misurano la memoria e il funzionamento esecutivo (che include attenzione, inibizione, decisione e pianificazione): questa differenza è più pronunciata durante il terzo trimestre, sebbene il declino sembri iniziare durante il primo. Importante, secondo gli studiosi, è che pur non sentendosi ‘sveglie’ come prima, le future mamme sembrano avere prestazioni che comunque rientrano nell’ambito della normalità, anche se inferiori rispetto a prima, in particolare per la memoria.
I risultati scientifici, scovati per la nostra rubrica BitSalus, della professoressa Linda Byrne, autrice senior della ricerca, sono coerenti con altri sulle riduzioni a lungo termine del volume della materia grigia cerebrale durante la gravidanza. “Sembra che la ragione per cui le donne incinte abbiano una riduzione della materia grigia, sia perché probabilmente stanno reclutando quelle aree per destinarle ad altre più importanti associate alla crescita dei figli, come la costruzione di un legame e la cognizione sociale”, evidenzia Byrne all’australiana Abc.
*BitSalus, rubrica scientifica del Capoluogo, curata da Roberta Galeotti
