
Dopo l’accesso agli atti di ieri mattina presso il Comando dei Vigili del Fuoco, Forum H2O e la Stazione Ornitologica Abruzzese svelano uno studio sulla distanza di captazione secondo il quale la zona di rispetto dovrebbe essere di chilometri e non di 200 metri come risulta attualmente.
Secondo il Forum H2O «si evidenzia un fortissimo rischio per il Gran Sasso e le Sorgenti del Pescara: la fascia di rispetto attorno alle captazioni ai Laboratori dovrebbe essere di chilometri e non di 200 metri secondo la proposta che l’Ersi (Ente Regionale Servizio Idrico) fece alla Regione Abruzzo».
«Ora bisogna adottare tutte le misure per la salvaguardia degli acquiferi strategici senza ulteriori ritardi e omissioni. Nel frattempo il 50% delle falde è fuori dagli standard comunitari» fa sapere il Forum con una nota.
L’esistenza della cartografia e del corposo studio allegato, obbligatori dal 2006 secondo il testo Unico dell’Ambiente, sarebbe emersa solo a seguito di un accesso agli atti specifico attivato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese nel contesto dell’operazione trasparenza lanciata per le vertenze per la tutela dell’acquifero del Gran Sasso e delle Sorgenti del Pescara, che sarebbero a rischio, rispettivamente, a causa di alcuni esperimenti dei Laboratori del Gran Sasso e di una megacava in progetto.
Per rendere l’idea, la zona di rispetto attorno alla captazione localizzata presso i laboratori del Gran Sasso, invece dei ben noti 200 metri, dovrebbe essere, secondo lo studio, di chilometri, come d’altro lato, gli attivisti del Forum H2O e della Stazione Ornitologia Abruzzese Onlus avevano previsto.
Per tutte le motivazioni finora elencate, domani mercoledì 24 gennaio alle ore 10:30 presso il Caffè Letterario a Pescara in via delle Caserme, diversi attivisti del Forum H2O e della SOA Onlus terranno una conferenza stampa per illustrare la Carta delle Aree di Salvaguardia per l’Acqua Potabile e per la ricarica delle falde proposta dall’ERSI alla Regione Abruzzo.
«Chiederemo l’immediata adozione di tutti i provvedimenti di tutela necessari – preannunciano i rappresentanti del Forum H2o – visto il clamoroso ritardo accumulato in questi anni (l’obbligo è del 2006, l’affidamento dello studio è di fine 2014, la relazione dello studio è del 2016, l’approvazione dell’Ersi del 25 luglio 2017, la trasmissione alla Regione dopo quasi tre mesi il 16 ottobre 2017) e considerato che nel frattempo il 50% dei corpi idrici sotterranei significativi della regione non rispetta gli standard comunitari di qualità».