L’Aquila, c’era una volta il Chiassetto degli Ebrei

C’era una volta Costa degli Ebrei, oppure Costa Cesare Campana, e in qualche modo c’è ancoraquesto pezzo di città che conserva la memoria degli ebrei a L’Aquila. Il 1393 ottennero il permesso di risiedere in città dove avrebbero cominciato a praticare la mercatura e le arti.
La strada stretta e in salita, da Porta Bazzano conduce fino al Chiassetto degli Ebrei. In questi vicoli resta la memoria di una storia più recente da raccontare.
Era il luglio del 2008 quando Cristina Moro e Donald Levine decisero di acquistare casa all’Aquila, prima che il terremoto la distruggesse. E’ stato amore a prima vista per il piccolo locale sulla via del Chiassetto degli Ebrei. Lei aquilana, originaria di Filetto, lui newyorkese di origini ebraiche decisero di comprare casa a poca distanza dalla loro abitazione principale che è a Roma. Per il signor Donald è stato come ritrovare le sue origini. Ebreo nel chiassetto degli ebrei. Tra il labirinto vicoli, subito dopo la Chiesa di San Flaviano, c’è questo pezzo di città, sconosciuto a molti dal punto di vista storico: qui visse una nutrita comunità ebraica dalla fine del ‘300. L’antica denominazione venne sostituita con Chiassetto della 1^ Pinciara.

Il 20 luglio 2016, esattamente 551 anni dopo che Ferdinando d’Aragona concesse agli Ebrei Aquilani uguali privilegi, la targa con l’antica denominazione è tornata per volere del gruppo di azione civica Jemo ‘nnanzi restituendo un pezzo di storia alla città.
