S.Antonio, dagli scavi affiora un legame eterno

Una nuova interessante testimonianza dal passato nelle tombe in corso di scavo nella chiesa di S. Antonio fuori le mura a Pile – L’Aquila.

Lo rende noto la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Aquila e cratere.
È di questi giorni l’individuazione di una affascinante sepoltura simultanea di due giovani individui, un uomo e una donna di circa venti anni, uno accanto all’altro con i corpi accuratamente composti con le braccia incrociate sull’addome e i volti rivolti uno verso l’altro.
Il rinvenimento si inquadra nelle indagini in corso nella chiesa di S. Antonio fuori le mura a Pile, che accoglie altre sepolture individuate nello stesso contesto, databile presumibilmente tra il XIV e XV secolo d.C. e in corso di studio, e testimonia un caso particolare di sepoltura dalla quale emerge un forte legame affettivo tra i due individui che va oltre la morte.
Sulle testimonianze antropologiche sinora emerse e su quelle che verranno alla luce anche nel prosieguo dei lavori, la Soprintendenza attiverà indagini specifiche, finalizzate ad acquisire maggiori informazioni e dettagli, come l’età esatta degli individui ed eventualmente le cause della morte.
Le indagini in corso sono seguite dall’archeologo Alessio Cordisco sotto il coordinamento e la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Aquila e cratere (funzionarie archeologhe R. Tuteri, M.T. Moroni e D. T.Cesana).
«Si conferma, ancora una volta – afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini – la ricchezza delle storie che emergono dai lavori di restauro e di ricostruzione della nostra città. Ricchezza che richiede, ancora una volta, la massima cura e attenzione necessarie per le indagini, gli studi scientifici, le misure di tutela e di valorizzazione».