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Rotondi e gli alleati, rischio tensioni

15 febbraio 2018 | 11:04
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Rotondi e gli alleati, rischio tensioni

Un vulcanico Gianfranco Rotondi accende la campagna elettorale in Abruzzo, intervenendo nei giorni scorsi al fianco degli altri candidati del partito, col rischio di creare qualche imbarazzo, dal giudizio sugli ultimi 20 anni di governo regionale al “peso politico” degli alleati.

Rotondi: «Solo io e il padre di Martino forse possiamo ricordare una classe politica che ha governato risolvendo i problemi dell’Abruzzo».

«Dovremmo dire ai nostri competitori che non conviene manco a loro che parliamo dei problemi dell’Abruzzo, perché per ricordare una classe politica che ha lavorato risolvendo i problemi della regione dobbiamo tornare a pagine di storia che forse solo il padre di Martino, con me, può ricordare». Una pagina di storia più recente del governo abruzzese, però, Rotondi l’aveva di fianco, con il coordinatore regionale e candidato di Forza Italia Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale durante il Governo Chiodi. Ma è lo stesso Pagano, ai microfoni de Il Capoluogo.it, a buttare acqua sul fuoco, riconducendo l’esternazione di Rotondi a un riferimento agli “anni d’oro” della Dc, senza alcuna critica negativa al passato governo regionale di centrodestra: «Ho parlato con Rotondi è mi ha spiegato quello che già sapevo, non ha voluto certamente dare un giudizio negativo su tutti i governi dagli anni 80 ad oggi. Ha solo voluto evidenziare un’epoca di crescita economica e infrastrutturale, legata alla figura dell’ex ministro Remo Gaspari, che Rotondi da buon democristiano ricorda con onore e merito. D’altra parte sanno tutti che quella del governo Chiodi è stata un’opera pregevole che ha rimesso in ordine i conti di una Regione che veniva definita “canaglia” per i debiti, soprattutto nella Sanità. È stata una stagione di risanamento, se fossimo rimastial governo regionale avremmo ridato uno slancio che purtroppo col governo D’Alfonso non c’è stato».

Forza Italia al 25%, Rotondi: «Necessario, perché il resto della coalizione arriva al 15%».

Un altro passaggio dell’intervento di Gianfranco Rotondi che rischia di mettere in imbarazzo gli alleati, è stato quello relativo alla necessità che Forza Italia arrivi al 25%: «Per dare una maggioranza a un governo di centrodestra, dobbiamo portare Forza Italia al 25%; i nostri alleati, per quanto brillanti, generosi, con performance straordinarie, quanto vogliono prendere? Il 15%? E allora Forza Italia deve correre».

Da Fratelli d’Italia, il commento del coordinatore regionale e candidato alla Camera, Etelwardo Sigismondi, che – sentito da Il Capoluogo.it – sottolinea: «Non ho sentito l’intervento di Rotondi, ma se ha detto così, dimostra di non conoscere l’Abruzzo. Fratelli d’Italia ha dimostrato in più occasioni di essere determinante per la vittoria del centrodestra. Se Forza Italia arriverà al 25% vuol dire che supereremo il 50%, perché FdI punta al 10% e a confermarsi seconda forza politica, con la convinzione di avere una marcia in più, grazie a candidati espressione del territorio. La realtà è che solo votando Fratelli d’Italia si porta più Abruzzo in Parlamento».

Rotondi e la cosiddetta quarta gamba: «La DC è in Forza Italia».

Nello stesso intervento, Rotondi ha anche espresso perplessità sull’operazione che ha portato alla formazione della cosiddetta quarta gamba, con Noi con l’Italia – Udc: «Mi sarei tenuto volentieri lo Scudo crociato appeso in ufficio, la storia non si ripete. La nuova Dc, nel senso di forza elettorale e forza di progetto politico, o è Forza Italia o non ce ne sarà più un’altra».

Segue il video dell’intervento di Gianfranco Rotondi pubblicato su Facebook.