La missione in Libia che non fa notizia

E’ il mese dei rientri. Sono 300 gli alpini del 9° Reggimento dell’Aquila che stanno tornando a casa dopo la missione in Libia.
Lo sanno le famiglie, gli amici e i parenti degli uomini del 9°, ma le “istituzioni dove sono?” Da un lato la felicità di riabbracciare il proprio caro lontano, dall’altra “l’amaro che lascia il silenzio da parte delle istituzioni” – affermano le famiglie. “L’Italia intera è impegnata nella campagna elettorale, dimenticando cose importanti come questa”.
Sei mesi impegnati a Misurata con l’operazione Ippocrate, nata per assistere e curare i feriti colpiti dal fuoco dell’Isis nella battaglia di Sirte. Il colonnello Iovinelli, comandante del 9° alpini basato a L’Aquila, ha raggiunto la base in Libia, la scorsa estate, con 300 militari del suo reggimento.
Una task force fondamentale: serve per tranquillizzare e tenere amiche le milizie di Misurata, che restano una delle forze più importanti a garanzia del governo del premier Fayez Sarraj a Tripoli.
Una sorta di base militare per curare la politica libica, oltre che i feriti di guerra.