Anatra zoppa, lo tsunami si abbatte su L’Aquila

Ad Avezzano l’ipotesi più probabile è quella delle dimissioni e poi del commissariamento fino alle nuove elezioni in autunno.
Non sembra percorribile invece quella di voler tentare di creare una maggioranza e di lavorare di concerto.
Anche a L’Aquila potrebbe verificarsi una situazione analoga al termine del riconteggio delle schede relative alle scorse elezioni comunali.
«Nonostante il nome suggestivo, l’Anatra Zoppa ristabilisce semplicemente un principio di diritto: che in consiglio comunale siede chi ha preso più voti – commenta Carlo Benedetti ai microfoni del Capoluogo -. La coalizione di centro sinistra non deve avere il premio di maggioranza, deve avere un numero di consiglieri pari al numero dei voti presi, secondo il principio di rappresentatività. Siccome viene erroneamente attribuito un premio di maggioranza a chi invece non ha preso la maggioranza dei voti si sono verificati casi di consiglieri eletti con meno voti rispetto a quelli delle liste di centro sinistra che hanno avuto 300 voti».
«Qualora il ricorso dovesse essere accolto anche a L’Aquila, si verificherebbe un terremoto – spiega l’avvocato Benedetti, già Presidente del Consiglio Comunale durante la scorsa legislatura. Biondi non avrebbe più la maggioranza. Si aprirebbero dunque due scenari. Una prospettiva potrebbe essere quella di tornare al voto. L’altra comporterebbe il “cambio di casacca” di alcuni» prosegue Benedetti.
«Bisogna vedere in quanti sono disposti a cambiare casacca, che non è un atto di valore né morale né politico. Sicuramente ci sarebbe uno stravolgimento degli attuali equilibri. Non ritengo che il sindaco Biondi sia disponibile ad “inciuci”, avendo un passato politico specifico e un’identità politica ben definita».
«Rimaniamo in attesa dell’esito del ricorso: al momento una situazione analoga a quella di Avezzano è probabile ma non certa. Nel caso in cui dovesse verificarsi lo stesso esito anche a L’Aquila, ritengo personalmente più probabile tornare alle elezioni».