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Tommy e gli altri (ragazzi autistici)

20 febbraio 2018 | 11:54
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Tommy e gli altri (ragazzi autistici)


Grande successo di pubblico e solidarietà per lo spettacolo che è andato in scena sabato 17 febbraio all’Auditorium del Parco del Castello a L’Aquila: è stata raccolta una apprezzabile somma di denaro da utilizzare per le attività di bambini e ragazzi autistici seguiti dall’Associazione Autismo Abruzzo Onlus, promotrice ed organizzatrice dell’evento.

Grazie all’iniziativa, il pubblico ha potuto apprezzare anche le doti musicali del giovane Federico Santangelo, che ha eseguito alcuni brani in collaborazione con gli artisti dei NapulAmmore e con il M° Alessandro Di Millo. Federico ha dovuto superare molte barriere, non ultima quella dell’autismo, per poter calcare un palco così prestigioso. Ma la soddisfazione, anche dei suoi genitori Adele e Carlo e dei suoi concittadini/fan, è stata enorme come la commozione dei presenti che hanno ringraziato con una standing ovation. In tanti hanno risposto all’invito di Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo Onlus, molti purtroppo non sono riusciti ad accedere all’Auditorium a causa dei limiti di sicurezza, ma l’Associazione sta già pensando di replicare l’iniziativa o di proporne altre di analoga valenza. La bella voce di Francesco Santoro accompagnata dalla chitarra del Direttore musicale M° Osvaldo Caruso, dal vibrante mandolino di Marco Adovasio e dall’energia delle tammorre di Domenico Ciccone hanno consentito ad un pubblico entusiasta di ripercorrere la storia della canzone napoletana, il repertorio proposto dal M° Caruso comprendeva successi come ‘O Sarracino, Reginella, Comme facette mammeta e molti altri che da subito hanno coinvolto attivamente i presenti in un crescendo di emozioni. Da una lacrima d’amore, dalla passione per la propria donna, dalla bellezza sensuale che ci infuoca, dalla gioia dell’amore e dell’essere amati, dal cuore che si stupisce per il Creato e per la vita, da un sorriso gioioso e amaro per la vita stessa, dalla voglia di divertirsi e di scherzare, di cantare e di innamorarsi, di sperare e di lottare per la libertà e per la felicità nascono, nel 2013, i NapulAmmore. L’incontro col cuore napoletano e la musica che ne sgorga affascina e coinvolge nel viaggio entusiasmante alla scoperta di Napoli e di sè stessi. Tra pensieri, emozioni e musica si è parlato anche di autismo, condizione dura che non fa sconti a chi la incontra, ma che se vissuta con la possibilità di appoggiarsi agli altri può risultare più lieve e offrire spunti di riflessione per un’etica della condivisione, per tornare a frequentare temi alti, certamente più consoni all’essere umano, per riempire la vita di significato. Tra i presenti il Direttore del Centro regionale di riferimento per l’Autismo, prof. Marco Valenti, i Sindaci dei Comuni di Roccamorice e Lettomanoppello e Paolo Federico, primo cittadino del Comune di Navelli oltre a rappresentanti dell’assise civica aquilana, i consiglieri Giancarlo Della Pelle e Leonardo Scimia.

La Storia

Quando nacque Tommy suo padre non c’era, per il suo lavoro di giornalista quel giorno stava a Sanremo per commentare il Festival della Canzone Italiana. Esattamente diciotto anni dopo quella sera padre e figlio si trovano assieme per festeggiare l’entrata di Tommy nell’età adulta e, per ironico paradosso, la sua “guarigione” dall’ autismo.

In Italia esistono solamente “bambini autistici”, ma quando diventano grandi cosa sono? Dove vanno? Che fanno? Per dare risposte concrete a questa domanda padre e figlio partiranno per un viaggio che li porterà in giro per tutta Italia a conoscere “gli altri”, ovvero gli autistici adulti come Tommy a cui non viene più riconosciuto il diritto a una vita sociale, quelli che ancora vivono in casa con i genitori, quelli che prima o poi saranno destinati a essere considerati solo in ragione di “una retta” che lo Stato paga a chi ha nel loro mantenimento in vita il suo business, dopo che sarà compiuto il loro inesorabile destino di finire in generiche strutture che tanto ricordano i più detestabili luoghi di segregazione del passato. Nelle famiglie visitate parlano madri e padri, raccontano la loro giornata mentre tengono accanto a loro i giganti ex bambini, a cui hanno dedicato la vita. Dal racconto quotidiano emerge solitudine, abbandono da parte delle istituzioni, fatale attendere che si compia un destino che rappresenta per i genitori il quotidiano spauracchio, sintetizzabile in una domanda che non ha risposte: “che sarà di mio figlio quando io non sarò più accanto a lui?” Alcuni tra loro però non si rassegnano, progettano, sognano immaginano le loro città dell’utopia dove i figli potrebbero avere dignità di vita e reale inclusione sociale.

“Quello che avverrà dopo di noi non abbiamo voglia di dirlo
Ma lo sappiamo bene noi che abbiamo figli stralunati attaccati addosso
Lo sappiamo perchè ci siamo incamminati lungo una strada di cui non vediamo la fine
Possiamo solo andare avanti…”

Il film nasce ed é stato realizzato grazie all’incontro di Gianluca Nicoletti e Massimiliano Sbrolla, già colleghi in una tv romana, si sono incontrati di nuovo dopo trenta anni e hanno deciso di impegnarsi, mettendo in comune le reciproche competenze, in un racconto realistico dell’autismo adulto in Italia.