
«Nel centro storico dell’Aquila andrebbero riprogrammate le priorità degli interventi, favorendo le situazioni dove maggiore era la presenza di residenti, coordinandole con la realizzazione dei sottoservizi, i cui lavori procedono stancamente senza alcuna programmazione e provocando, così, grandi disagi sia ai commercianti che coraggiosamente sono tornati in centro, sia ai pochi residenti». Ad affermarlo è Emanuela Papola, candidata all’uninominale Senato della Provincia dell’Aquila per il M5S.
Le proposte di Emanuela Papola per la ricostruzione.
«Anche per le frazioni – scrive Papola – andrebbero ridefinite le priorità con la stessa logica [favorire i residenti] svincolandosi dal Piano di Ricostruzione dove questo non è necessario e, analogamente, si dovrebbe fare per i centri abitati del “cratere” la maggior parte dei quali non è gravemente danneggiata. Per gli edifici pubblici, a partire dalle scuole, andrebbe creato un gruppo di lavoro tecnico-operativo “dedicato” costituito da funzionari di tutti gli Enti competenti [Comune, Provincia, Provveditorato alle Opere Pubbliche, Genio Civile] sia per creare un percorso “preferenziale” che per programmare e coordinare gli interventi. Ancora oggi, ci sono, addirittura, incertezze sulla localizzazione di molte scuole, questo è inconcepibile ma ci si guarda bene dal coinvolgere i cittadini nelle scelte che li riguardano.
La città intelligente.
Emanuela Papola parla poi anche di «città intelligente [smart city] ma per questo la presenza del collegamento veloce 5G non è sufficiente, una vera città veramente smart e sostenibile si ottiene attraverso il trasporto pubblico elettrico, percorsi e zone pedonali, l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. Solo così si potrà rendere la città e il suo territorio “attrattivi” sia per gli insediamenti produttivi che per la cultura in senso lato, a partire dall’Università che sconta anche una grave carenza di servizi. L’aspetto più paradossale e tutto italiano di questi terremoti è che ogni volta si ricomincia da capo, non si fa tesoro delle esperienze passate e si reinventano improbabili procedure piene di criticità che magari erano state già risolte brillantemente nel passato. E questo vale sia per la ricostruzione, che per l’emergenza e la prevenzione. È inutile fare convegni annunciando da destra e da sinistra la presentazione di leggi sulla prevenzione, il M5S già lo ha fatto nella passata legislatura senza alcun risultato, è la volontà politica cha manca, cosa fare, come e quando è ben noto da decenni».