Santuario Papa Wojtyła, parte la mobilitazione

12 marzo 2018 | 10:57
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Santuario Papa Wojtyła, parte la mobilitazione

La cartellonistica del Santuario dedicato a Papa Wojtyła non ci sarà più. Il Comune non rinnova la convenzione. La Fondazione Carispaq si fa avanti per sostenere le spese e qualcosa si muove anche a livello internazionale.

“Così il Gran Sasso muore. Sì, perché il borgo di San Pietro della Ienca è il Gran Sasso d’Italia”- batte i pugni Pasquale Corriere, presidente dell’Associazione di San Pietro della Ienca. “Il Comune avrebbe dovuto scrivere semplice una lettera, ma non è stato fatto. Eppure è il primo Santuario al mondo, il segnale autostradale sarebbe il minimo. Recanati lo ha, Loreto pure e così via. E’ la volontà che manca”.

Intanto qualcosa si muove, si fanno avanti Fondazione Carispaq e gruppi religiosi

Marco Fanfani, presidente della Fondazione Carispaq, conferma al Capoluogo la disponibilità a sostenere le spese della cartellonistica del Santuario sull’A24. “Siamo vicini a San Pietro già con altre iniziative, abbiamo sempre sostenuto il primo Santuario al mondo che abbiamo la fortuna di avere qui a L’Aquila. La Fondazione è disponibile anche a sostenere i cartelli sull’autostrada”. Inoltre, in questi giorni, si è fatto avanti un gruppo polacco che si sta muovendo a livello internazionale per raccogliere i soldi necessari.

Quanto costa la certellonistica

11 mila euro più Iva l’anno, fu l’importo comprensivo dell’istallazione e posizionamento dei cartelli. “Ora il costo reale sarebbe minore”.

Arrivi importanti al Santuario di Wojtyla

“Il 24 aprile arriverà l’Università Cattolica di Lublino della Polonia, quella in cui ha studiato e poi insegnato Papa Giovanni. Saranno un centianaio i polacchi nel borgo della Ienca per festeggiare 100 anni della fondazione di questa università e L’Aquila e il suo immaginario turismo religioso non rispondono” – aggiunge Corriere.   

ienca, strada chiusa con sbarra

Nel weekend appena passato, complice anche le belle giornate di sole, tante le persone che sono arrivate in bici e a piedi. Sì, a piedi perché la strada che porta al Santuario è ancora interdetta da una sbarra. La strada chiusa crea un altra conseguenza: le funzioni religiose sono sospese e il Santuario risulta chiuso. Ma questa è un’altra storia da non addebitare al Comune, ma a una gestione che lascia a desiderare.

La comunicazione del Santuario

L’associazione di San Pietro della Ienca cura il sito dedicato e i mezzi di comunicazione da 10 anni, anche attraverso contatti con personalità del mondo religioso. “Questo non basta, non tutti sono attacati a internet. Non dimentichiamoci che chi arriva a San Pietro poi si reca a Fonte Cerreto e nei paesi limitrofi per pranzare. Questo sarebbe un circuito importante se solo venisse messo in moto, un ciucuito che si chiama turismo”.