Stop a nuovi ipermercati fino al 2021

La legge è pronta e impone uno stop per tre anni alla costruzione di nuovi ipermercati. “E’ necessario che l’Abruzzo riconquisti la sua identità senza demonizzare la grande produzione”.
Non è proprio una novità questa, ma la legge che definisce il nuovo Testo Unico sul Commercio è pronta ed è stata presentata ieri. “L’Abruzzo è stato snaturato dalle grandi catene nei suoi tratti identitari” – ha detto il vicepresidente Lolli. Soprattutto L’Aquila, negli anni dopo sisma, quando la nascità di nuovi centri commerciali è stata l’unica strada percorribile per far ripartire l’economia.
Le cose adesso cambiano. Lo stop avrà vigore fino al 31 dicembre 2021, ma non riguarderà i progetti di insediamento con gli iter già avviati, come ad esempio, caso più eclatante, il contestato Megalò due da 65 mila metri quadrati sulla riva del fiume Pescara tra Chieti e Cepagatti, che però è stato già bocciato dal comitato Valutazione impatto ambientale della Regione.
Un Testo Unico che punta alla semplificazione
“Un grande strumento di semplificazione che abroga ben ventuno leggi regionali, un titolo e 42 articoli, e che rappresenta una evoluzione rispetto alle legge regionale 45/2013 che già aveva compiuto un primo riordino legislativo in materia di commercio”. Così il vice presidente della Giunta regionale ed assessore allo Sviluppo economico, Giovanni Lolli, in apertura della conferenza stampa che si è tenuta, a Pescara, in Regione, ha definito il nuovo Testo unico sul commercio, recentemente approvato dalla Giunta regionale.
Un testo che raccoglie le disposizioni regionali in materia di attività commerciali e che, nei prossimi giorni, verrà presentato all’esame del Consiglio regionale. Non a caso, ad affiancare Lolli, sono stati il presidente della Commissione consiliare Attività produttive, Lorenzo Berardinetti, ed il presidente del Comitato per la legislazione, Lucrezio Paolini, che, sulla base delle loro competenze, hanno già compiuto atti propedeutici ed avviato azioni concrete per velocizzare la tempistica. All’incontro con la stampa hanno preso parte anche i rappresentanti regionali delle principali associazioni di categoria.
Testo Unico, frutto di un lavoro di gruppo
A tal proposito, il vice presidente Lolli, rimarcando l’ampia condivisione con le stesse associazioni che ha caratterizzato la nascita di questo testo unico, ha sostenuto che “si legifera bene quando ci si affida alla competenza di quelli che tali interessi rappresentano. L’obiettivo primario di questo testo – ha spiegato Lolli – è quello di rendere più semplice la vita alle attività commerciali. Peraltro, va sottolineato – ha proseguito – che il commercio rappresenta un tratto identitario e culturale dei nostri centtri storici e delle nostre città che deve, però, fare i conti con una progressiva spoliazione di queste presenze a vantaggio di altre attività commerciali, pure importanti, che rischiano di snaturare il tessuto socio-economico e culturale delle nostre città e dei nostri paesi e di impoverire l’economia generale del territorio. L’idea, popolare soprattutto nel recente passato, secondo cui questa economia potesse essere sostituita dai grandi centri commerciali che poi si collocano fondamentalmente nelle periferie urbane, – ha detto, Lolli – ha determinato uno stravolgimento del tratto identitario di una regione come l’Abruzzo che, invece, fa proprio della sua identità la ragione della sua ricchezza”.
Lolli ha, inoltre, sottolineato come l’Abruzzo sia la prima regione in Italia a recepire la normativa sulla semplificazione amministrativa per cui “per una qualsiasi pratica burocratica legata al commercio il cittadino potrà rivolgersi semplicemente al SUAP comunale. Abbiamo anche fatto una scelta draconiana, sollecitataci dal Consiglio regionale, che consiste in una moratoria sui nuovi centri commerciali fino al 31 dicembre del 2021. Una scelta di coerenza – ha aggiunto – che, senza voler demonizzare la grande distribuzione, che svolge comunque una funzione utile, vira verso un preciso modello di sviluppo di realtà urbana che strizza l’occhio al commercio al dettaglio dove si ritraccia più facilmente un collegamento tra la qualità dei prodotti e la storia del nostro territorio”.
Edicole, punto di riferimento del territorio
Una novità del testo unico è, inoltre, il capitolo sulle edicole che, secondo Lolli, “al di là della crisi nelle vendite dei giornali, rappresenta da sempre un presidio di relazioni con il pubblico e quindi anche con il turista ed è sostanzialmente un presidio insostituibile di rappresentazione del territorio”. Nel nuovo testo unico c’è, infine, la definizione di negozio storico con competenze specifiche che riguardano più da vicino i Comuni.