Municipalizzate al giro di boa

22 marzo 2018 | 18:45
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Municipalizzate al giro di boa

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Regolamento per il controllo analogo delle società in house dell’ente e dell’atto di indirizzo e controllo nei confronti delle società partecipate.

Tante polemiche, tanti malumori e tante ambizioni hanno preceduto questo bando che, finalmente, chiuderebbe l’ultimo atto di riorganizzazione politica della nuova giunta targata Biondi.

Avviso pubblico per le designazioni dei rappresentanti del Comune in organi sociali e nella figura di Amministratore unico, Amministratore delegato e Revisore unico di enti, aziende, istituzioni, fondazioni, consorzi e società municipalizzate in scadenza. A breve la scelta dei nuovi presidenti.

Presidenti municipalizzate, i requisiti: laurea o esperienza.

Erano stati proprio i requisiti richiesti per la partecipazione al bando ad agitare le acque della maggioranza, prima della pubblicazione dell’atto di indirizzo relativo alla selezione. L’argomento in discussione, nello specifico, quello della laurea, per il quale è stata trovata la mediazione: «Possono essere nominati – si legge infatti nell’atto di indirizzo – i candidati in possesso, alternativamente, di un Diploma di Laurea (DL vecchio corso), di una laurea Specialistica (D.M. 509/99) o di una Laurea Magistrale (D.M.270/04) ovvero in possesso di una comprovata esperienza amministrativa di almeno tre anni in enti della pubblica amministrazione o con ruoli di gestione in enti pubblici, aziende, istituzioni, fondazioni, consorzi e società partecipate dal Comune».

Cause di incompatibilità.

Nello stesso atto di indirizzo, si precisa che «non può essere nominato o designato rappresentante del Comune presso Organismi partecipati: chi si trovi in stato di conflitto di interessi rispetto all’organismo partecipato, il conflitto di interessi si estende ai parenti fino al secondo grado; chi si trovi in una delle condizioni previste dall’art. 2382 del codice civile; chi si trovi in rapporto di consulenza o incarico con l’organismo partecipato presso cui dovrebbe essere nominato; chi abbia un contenzioso con il Comune ovvero con l’organismo partecipato presso cui dovrebbe essere nominato; chi si trovi in una delle condizioni previste dalla parte prima Titolo III, Capo II, del D. Lgs. 267/2000 e s.m.i.; il coniuge, il convivente , gli ascendenti, i discendenti, i parenti ed affini entro il terzo grado del Sindaco e dei componenti della Giunta; chi si trovi in una delle situazioni di incompatibilità e inconferibilità previste dal D. Lgs.
39/2013, dall’art. 67 quater del comma 11 del D. L. 83/2012 convertito con modificazioni dalla L. 134/2012 e s.m.i., e dal D. Lgs. 175/2016; i consulenti o incaricati del Comune che operano con compiti di controllo o indirizzo sulla attività dello specifico ente; chi sia stato oggetto di revoca dalla nomina o designazione del Comune per motivate ragioni comportamentali, di cui al successivo art. 9».

Il regolamento approvato in Consiglio comunale.

Intanto nella giornata di oggi il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Regolamento per il controllo analogo delle società in house dell’ente e dell’atto di indirizzo e controllo nei confronti delle società partecipate, riferito anch’esso al periodo 2018-2020. Le società, sulla base degli indirizzi forniti, dovranno stipulare una convenzione con la Centrale unica di Committenza del Comune per la gestione degli appalti e l’acquisizione di forniture o servizi per importi superiori a 40mila euro, procedendo ad acquisti centralizzati per tutti quei beni che vengono utilizzati da più di una società, ai fini di velocizzare le procedure e ridurre sia i costi che il contenzioso. Tra gli obiettivi, insieme con l’incremento della qualità dei servizi erogati e con la riduzione generale dei costi di esercizio, è inserita anche la riduzione complessiva della spesa per il personale, limitando il ricorso al turnover e allineando le retribuzioni a tipologie contrattuali conformi a quelle di mercato. Non sono consentite, inoltre, nuove assunzioni a tempo indeterminato fino alla data del 30 giugno e, comunque, anche in seguito, dovranno essere supportate da apposito atto deliberativo dell’amministrazione comunale. I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dalle società tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato. I relativi riscontri dovranno pervenire entro una tempistica che va da 5 a 15 giorni, a seconda della complessità della richiesta. In caso di omissioni rispetto a quanto previsto dal regolamento (novità, questa, rispetto al passato) i componenti dell’organo di amministrazione di nomina comunale possono essere passibili di penali pecuniarie, fino alla rimozione dall’incarico. Gli atti deliberativi recano la firma del sindaco Pierluigi Biondi, che ha mantenuto la delega al controllo e alla valorizzazione delle società partecipate.

Il toto-nomi.

Al momento, naturalmente il sindaco Pierluigi Biondi non si sbilancia: «L’avviso scadrà a fine mese e farò le valutazioni del caso». Anche se fino ad oggi non sono mancate le indiscrezioni, secondo cui la ripartizione dovrebbe essere la seguente: a Forza Italia toccherrebbe l’Asm (dovrebbe andare a Paolo Federico) e l’ex Onpi, mentre l’Afm a Salvatore Santangelo. Dovrebbero essere in corsa anche Luciano Bontenpo (UdC) per il Sed, l’Ama sarebbe in quota Lega Ncs, mentre il Centro turistico potrebbe andare a Gianluca Museo. Naturalmente si tratta di ipotesi che, fino a chiusura bando e finché non si conosceranno tutti i partecipanti, tali resteranno.