Di Stefano e Civiche, lavori in corso

Incontro a Pescara tra 12 liste civiche: dopo le politiche il centrodestra vuole ripartire dal territorio. Pesa la presenza – tra gli spettatori – di Fabrizio Di Stefano, che ha già dato disponibilità a rappresentare la coalizione, dopo l’esclusione dalle candidature alle elezioni del 4 marzo.
Incontro a Pescara tra 12 liste civiche: dopo le politiche il centrodestra vuole ripartire dai territorio. Pesa la presenza – tra gli spettatori – di Fabrizio Di Stefano, che ha già dato disponibilità a rappresentare la coalizione, dopo l’esclusione dalle candidature alle elezioni del 4 marzo. La sua candidatura alla presidenza prende quota con la convergenza con le forze civiche proprio sulle candidature: «Niente più imposizioni dall’alto».

Il centrodestra prepara le regionali ripartendo dai territori, convergenze sui metodi con Di Stefano.
Hanno fatto propria la “lezione” di Di Stefano i rappresentanti delle liste riunite sotto il nome di Civiche per l’Abruzzo, che si sono riuniti sabato all’Aurum per avviare un percorso che inevitabilmente sfocerà nelle prossime elezioni regionali; dal tavolo dei relatori – che ha fatto registrare la presenza di Daniele Toto per Pescara Liberale, Gianluca Zelli per Azione Politica, Giovanni Di Pangrazio per Abruzzo al Centro e Roberto Santangelo per L’Aquila Futura – il messaggio è stato infatti chiaro: «Per le regionali, nessuna candidatura imposta dall’alto, ma un’espressione forte del territorio» ha sottolineato Zelli ai microfoni del Capoluogo.it. Proprio quello che voleva Di Stefano per le politiche, anche se i suoi “consigli” sono stati disattesi. Il risultato elettorale, che nel centrodestra ha premiato la Lega, che invece aveva puntato proprio sul territorio, sembra dare ragione allo stesso Di Stefano che a questo punto si ritrova un credito ulteriore, oltre la mancata candidatura alle politiche. Le posizioni di Civiche per l’Abruzzo e l’ex parlamentare forzista appaiono fortemente attrattive e proprio la “sponsorizzazione” delle liste civiche potrebbe pesare nella scelta del candidato alle prossime regionali. Ben 12 sono le sigle pronte a fare da ago della bilancia: Pescara Liberale, L’Aquila Futura, IdeAbruzzo, Per Ortona, Azione Politica, Io Resto, Civiche d’Abruzzo, Io sto con Avezzano, Movimento Abruzzo Futuro, Investiamo, Cuore nazionale e Abruzzo al Centro. Tra le ambizioni della Lega NcS e la difesa di posizioni di Forza Italia, potrebbero essere proprio le formazioni civiche a fare la differenza. Da qui l’importanza della presenza di Fabrizio Di Stefano che, pur rimasto prudentemente tra gli spettatori, potrebbe rappresentare il collante politico delle forze civiche prima e della coalizione di centrodestra poi. Per il momento, però, la posizione delle Civiche rimane imparziale: «Siamo stati felici della partecipazione di Di Stefano, – ha sottolineato Zelli – che ha preferito ascoltare piuttosto che intervenire. Una disponibilità all’ascolto che fa bene alla politica, ma adesso è presto per parlare di candidature». D’altra parte, però, un rappresentante dal peso politico di Di Stefano difficilmente potrà rimanere “in panchina” per due turni consecutivi.
Di Stefano: «Dalle forze civiche un’impostazione che ho apprezzato».
Fabrizio Di Stefano incassa l’apprezzamento da parte delle Civiche e rilancia: «Sposo in pieno quanto detto all’Aurum, condivido finalità e apprezzo lo spirito emerso dall’incontro. Se tutto questo dovesse portare alla condivisione sulle candidature e se, al di là delle stesse, queste forze civiche volessero me come interlocutore, mi impegnerei di buon grado. Sull’ipotesi della candidatura a presidente della Regione, ora è prematuro parlarne. Prima si dovrà trovare la condivisione su medoti e programmi». Quella sui metodi, però, sembra essere già stata registrata. Adesso tocca al programma e infine al nome del candidato. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, il percorso potrebbe essere agevole verso una convergenza più ampia che includa anche la candidatura alla presidenza.
Nel frattempo, Di Stefano dà risalto al potenziale delle forze civiche, anche con valenza politica: «Oggi più che mai, – sottolinea infatti Di Stefano ai microfoni del Capoluogo.it – i movimenti civici sono importanti, nel momento in cui nei partiti la selezione della classe dirigente non avviene più attraverso gli strumenti democratici, come i congressi; questo porta allo scollamento tra elettori e gli stessi partiti, che non capiscono le istanze e non riescono a cogliere i desiderata della base. Il movimento civico che interpreta questa esigenza può essere utile per recuperare il rapporto con il territorio».