Pediatria Univaq, due pubblicazioni sul diabete



Queste pubblicazioni vedono infatti tra gli autori il prof. Alberto Verrotti, professore ordinario di Pediatria presso l’Università dell’Aquila e direttore della UOSD di Pediatria presso l’ospedale San Salvatore del capoluogo.
Nel primo studio, pubblicato nel numero del 22 marzo della prestigiosa rivista Journal of Clinical Investigation è descritto il ruolo della indoleamina 2,3 diossigenasi 1 (IDO1) nella patogenesi del diabete di tipo 1, detto anche dell’età giovanile o insulino-dipendente.
L’enzima IDO1 riduce i livelli dell’aminoacido triptofano e provoca la produzione di molecole immunoregolatorie chiamate chinurenine.
Finora non era nota nessuna relazione tra diabete di tipo 1 e alterati livelli e/o funzione dell’enzima IDOI1.
Questo studio dimostra che nei pazienti affetti da diabete di tipo 1 è alterato il metabolismo del triptofano e ridotta l’attività di IDO1.
Questa osservazione induce a ipotizzare che il ripristino di una normale funzione dell’enzima possa avere importanti implicazioni terapeutiche interferendo con il processo autoimmunitario responsabile della distruzione delle cellule beta del pancreas e della patologia diabetica di tipo 1.
Il secondo studio pubblicato a marzo sulla rivista Nature Review Neurology a firma del prof. Verrotti e dalla dr.ssa Chiara Mazzocchetti, descrive le novità nel trattamento dello stato di male epilettico refrattario, una delle emergenze neurologiche più gravi, temibili e che necessitano di una terapia più precoce possibile.
Recentemente è stato dimostrato che un ritardo nell’inizio del trattamento superiore a 10 minuti dopo l’insorgenza delle crisi epilettiche è associato ad un aumento della morbidità e della mortalità in età pediatrica.
Al contrario l’immediata somministrazione di benzodiazepine è fondamentale per una buona risposta terapeutica.