Restituzione tasse, Confcommercio si mobilita

9 aprile 2018 | 12:38
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Restituzione tasse, Confcommercio si mobilita

Il 16 aprile manifestazione di protesta contro la restituzione delle tasse sospese a seguito del terremoto, Confcommercio indice il No tax day.

Dal summit in Regione convocato per far fronte alle “accelerazioni” subite dall’iter per la riscossione dei tributi sospesi a seguito del sisma 2009 era emersa la volontà trasversale di organizzare una manifestazione di protesta per lunedì 16 aprile, a cui sono stati chiamati a partecipare cittadini e associazioni di categoria, insieme alle forze politiche di ogni livello e orientamento. Una manifestazione in appoggio sia alle iniziative politiche che intendono coinvolgere il Governo nazionale che alla via giudiziaria, con il ricorso in atto al Tar.

Restituzione Tasse, Confcommercio indice il No tax day.

«La paradossale vicenda della richiesta di restituire le tasse alle imprese aquilane terremotate per l’omissione di atti d’ufficio da parte dei funzionari governativi è incomprensibile ed inaccettabile» scrivono Celso Cioni e Roberto Donatelli, rispettivamente direttore e presidente di Confcommercio L’Aquila. «Siamo davvero davanti alla “Burofollia di Stato” ed anche alla “Euroburofollia” di stampo Comunitario. Ma aver ottenuto la riduzioni di imposte per imprese pluriterremotate può davvero aver distorto il libero mercato europeo? A chi vogliono farlo credere? È una tesi che neanche uno scienziato come Einstein potrebbe sostenere e rendere credibile. Per consentire di mettere un punto e a capo a questo assurdo “trilemma” di stampo di Stato siamo costretti ad indire lo stato di agitazione di tutte le categorie del terziario che comunicheremo come di rito al Signor Prefetto dell’Aquila, cui abbiamo richiesto un incontro, per comunicare le azioni di protesta che intendiamo porre in campo già dai prossimi giorni, per sollevare il livello di ascolto e di attenzione  del Governo su questa vicenda che offende la dignità e le capacità di resilienza degli imprenditori aquilani che con grande tenacia e forza di volontà stanno, da quasi dieci anni, affrontando solitariamente per mantenere attivi i propri presidi produttivi ed i livelli occupazionali che il provvedimento contestato potrebbe trasformare in  vero e proprio dato disastroso e quindi produrre inevitabilmente rabbia sociale. Infine un invito a tutte le forze sociali, agli studenti, a tutti cittadini a volersi sentire mobilitati  per questa che è, a nostro avviso, una causa giusta per il presente e il futuro dell’intero territorio e della nostra città, che aspetta e merita rispetto. Anche dallo Stato italiano e dall’intera Comunità europea».