L’Aquila, San Pietro ha di nuovo le sue campane

10 aprile 2018 | 18:04
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L’Aquila, San Pietro ha di nuovo le sue campane
L’Aquila, San Pietro ha di nuovo le sue campane
L’Aquila, San Pietro ha di nuovo le sue campane
L’Aquila, San Pietro ha di nuovo le sue campane

Quando le macerie non le vedi più perché un piccolo tassello torna al posto giusto. Questo è ciò che accade a L’Aquila quando, oltre i mattoni della ricostruzione, c’è una comunità che fa piccoli passi verso la normalità.

Quando le macerie non le vedi più perché un piccolo tassello torna al posto giusto. Questo è ciò che accade a L’Aquila quando, oltre i mattoni della ricostruzione, c’è una comunità che fa piccoli passi verso la normalità.
Il 10 aprile 2018 è uno di quei giorni. Dalle quattro del pomeriggio ex residenti con la voglia di tornare nel quartiere, acivescovo, parroco, architetti della Soprintendenza hanno riempito di voci, sorrisi, ricordi e gioia piazza San Pietro a Coppito, in occasione del riposizionamento delle campane all’interno della torre campanaria ottagonale unica nel suo genere per tutti i centri storici d’Abruzzo.
Le campane vengono da Agnone, sono già state benedette al momento della loro fusione dal parroco di San Pietro don Francesco Leone e trasporate fino a L’Aquila dalla Premiata Fonderia Pontificia Marinelli di Agnone.

san pietro

La ditta con tutti i suoi operai resterà in città fino a venerdì: nel weekend L’Aquila ascolterà i primi rintocchi in Si bemolle a mezzogiorno.

La chiesa riaprirà nel mese di giugno

“Stanno finendo solo i lavori del riposizionamento del pavimento. Il tempio di San Pietro tornerà al suo antico splendore”- ha affermato il parroco ai microfoni del Capoluogo.
Eretta nel XIII secolo, la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la facciata a coronamento orizzontale, il portale ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l’adiacente torre campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da terremoti e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal terremoto del 2009.