Cartelle esattoriali, qualcuno scorda il 6 aprile

Gianluca Ranieri annuncia la partecipazione del M5S alla manifestazione di protesta di lunedì prossimo. E sulle cartelle esattoriali tuona: “Qualcuno a Roma dimentica quello che è successo il 6 aprile 2009”
Il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianluca Ranieri sulla questione sollevata dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, sulle circa 7mila cartelle esattoriali, riferite agli anni 2009 e 2010, a società, artigiani, professionisti ma anche persone fisiche, con cui si chiede il pagamento di somme dovute all’erario.
Ranieri: «Sulle cartelle esattoriali qualcuno dimentica quello che è successo il 6 aprile 2009».
«È evidente che a Roma qualcuno non conosce o non ricorda quello che è successo il 6 aprile 2009 in Abruzzo e nello specifico nel Capoluogo di Regione; non c’è altra spiegazione se si vuole provare a capire un accanimento surreale e senza senso, in spregio peraltro alle norme vigenti». Così il consigliere del M5S Ranieri, che aggiunge: «Questa ulteriore, incredibile, vicenda conferma la bontà della linea decisa in vista della protesta di lunedì prossimo all’Aquila: il Movimento 5 Stelle sarà al fianco delle imprese, dei professionisti, delle associazioni di categoria e dei cittadini ma lontano da chi è espressione delle forze politiche sostenitrici dell’attuale Governo, che dimostra in questa vicenda di non avere idea di quale sia la strada da prendere e dopo aver passivamente accolto la decisione dell’Europa, nominando persino un commissario per il recupero delle somme, adesso non è in grado neanche di controllare l’apparato burocratico che va dritto su una strada assolutamente sbagliata. Non dovrebbero i rappresentanti territoriali di quelle forze politiche essere in grado di indirizzare queste scelte? E se non ne sono in grado, per quale motivo sono stati eletti? Non si aspetti lunedì per incalzare il Governo Gentiloni e intervenire su scelte scellerate che, se confermate, rappresenterebbero la morte di un intero territorio. È un dovere di cui i politici locali che di quel Governo fanno parte devono farsi carico con coraggio: differentemente, potranno evitare di presentarsi ad una manifestazione, della quale non sarebbero in grado di interpretare lo spirito!».