Vivere a lungo, i consigli del prof Splendiani

Intervista al professor Giorgio Splendiani, a L’Aquila per l’incontro a Palazzo Fibbioni “Vivere a lungo e bene”.
In Italia si vive sempre più a lungo, gli anziani sono sempre più numerosi e le problematiche legate agli acciacchi dovuti all’età trovano sempre maggiore spazio nei dibattiti in ambiente sanitario. All’allungamento dell’aspettativa di vita non ha infatti corrisposto un ritardo dell’insorgere di problemi dovuti all’inesorabile invecchiamento del corpo, ciò ha fatto sì che molte persone abbiano visto prolungarsi la dura convivenza con problematiche anche molto serie.
Come poter rendere più sereni gli anni della vecchiaia è stato l’argomento della conferenza tenutasi ieri pomeriggio a Palazzo Fibbioni dal titolo Vivere a lungo e bene. Su invito del club International Inner Wheel il professor Giorgio Splendiani, professore emerito di nefrologia presso l’Università di Tor Vergata, a margine dell’evento il giornale ha incontrato il prof Splendiani che da sessanta anni si impegna a migliorare la qualità della vita delle persone.

Vivere a lungo e bene, intervista al professor Splendiani.
Professor Splendiani, il titolo della conferenza è Vivere a lungo e bene: qual è il segreto?
Segreti non ne ho tuttavia posso dare consigli utili sulla base di quanto riscontrato nella mia carriera.
Che ormai si viva molto più a lungo che in passato è fuori discussione.
Assolutamente, si parla di una vita media di ottantacinque anni, cosa impensabile fino al secolo scorso quando erano in pochi a vivere oltre gli ottanta anni. La vera differenza rispetto al passato sta nel fatto che ora una vita molto lunga è alla portata di tutti e questo ha determinato un aumento del numero degli ottuagenari e dei centenari, pensi che nel 1970 quelli che avevano da zero a quattordici anni erano il doppio di quelli che ne avevano più di sessantacinque mentre ora questo rapporto si è ribaltato. Adesso si parla addirittura di giovani anziani, ossia di coloro che hanno tra i sessantacinque ed i settantacinque anni, di anziani veri e propri, che hanno tra i settantacinque e gli ottantacinque anni e di grandi anziani, ovvero di tutti coloro che hanno più di ottantacinque anni.
Da medico cosa vede in tutto ciò?
Vedo i risultati dei grandi progressi fatti non solo in campo medico ma anche in quello culturale con il diffondersi di una maggiore igiene nei vari aspetti della vita. Vedo tuttavia che ad allungarsi non è stata la parte più bella della vita ma quella più difficile, ossia la vecchiaia, mi sono quindi preoccupato di studiare come poter far sì che le persone vivano non già una lunga vecchiaia ma una lunga maturità.
Il fatto che si viva più a lungo dovrebbe far sì che a livello fisiologico certi disturbi insorgano più tardi.
Purtroppo non è così ed allora noi medici, partendo dal presupposto che le persone vivranno più a lungo, dobbiamo fare in modo che si allunghi non dico la giovinezza ma almeno quella fase della vita che prelude alla vecchiaia e che è la tarda maturità. La fase della vita in cui gli organi funzionano di meno dovrebbe essere più corta possibile, non è granché vivere più a lungo ma stentatamente, non trova?
Quindi su cosa bisogna lavorare per vivere a lungo e bene?
Ci sono quattro elementi che stanno alla base di una vita sana e lunga: una corretta alimentazione, una costante attività fisica, una continua stimolazione a livello mentale e, solo da ultimo, l’utilizzo corretto dei farmaci.
Nulla di nuovo, dopotutto questi sono i capisaldi della prevenzione.
Esattamente, non esiste nessuna formula magica, i segreti per vivere garantirsi una vita lunga e sana li conosciamo perfettamente ciononostante, molte volte, stentiamo ad applicarli. I quattro principi che ho elencato vanno perseguiti sin dalla giovinezza per non ritrovarsi poi, in tarda età, a dover fare i conti con tutta una serie di problematiche legate ad una vita sedentaria, dedita ai vizi e con pochi stimoli a livello cognitivo.
Le recenti scoperte in ambito sanitario potranno incidere sull’allungamento della vita?
Più che allungare la vita potranno sicuramente migliorarla. Pensi alle cellule staminali, essendo in grado di rigenerare i tessuti queste cellule, benché siano ancora oggetto di ricerca, in futuro risulteranno utilissime quando bisognerà intervenire su organi debilitati dalla vecchiaia.
Niente elisir miracoloso quindi.
Siamo mortali, dobbiamo accettarlo.