Da Globuli Rossi vergognoso attacco al sindaco

La Lega L’Aquila replica a Globuli Rossi: bassezza morale pontificare sulla vita privata della moglie del sindaco.
Dopo la nota inviata dall’ex presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, dell’associazione Globuli Rossi, intervento dei rappresentanti locali della Lega, che con il capogruppo in Consiglio Daniele Ferella, il vice Francesco De Santis, i consiglieri Fabrizio Taranta e Luigi Di Luzio, l’assessore Emanuele Imprudente e il deputato e assessore Luigi D’Eramo, definisce il comunicato «l’ennesimo attacco vergognoso da parte di una minoranza extra-consiliare».
La Lega contro Globuli Rossi
«Quando ci si riduce a coinvolgere i familiari del proprio avversario – attacca il gruppo della Lega L’Aquila – vuol dire che si è arrivati a raschiare il fondo del barile e l’ex presidente Benedetti, che per ben 10 anni ha guidato nell’assise comunale la maggioranza del Partito Democratico, il fondo del barile l’ha raschiato da un pezzo. Ci sembra ridicolo, oltre che volgare, attaccare il sindaco Pierluigi Biondi scendendo su un piano umano e personale. Questo denota la viltà di chi, clamorosamente trombato dalle ultime elezioni amministrative, non solo non riesce a trovare pace e serenità nella propria vita politica ma cerca quotidianamente di mettere in ridicolo la propria opposizione e i consiglieri del Partito Democratico. Ormai è chiaro che l’intento di questi personaggi sia quello di voler dimostrare alla Città che gli eletti del Partito Democratico non sono in grado di fare opposizione in Consiglio Comunale, ma è ingiustificabile che un ex amministratore, come Benedetti, pontifichi sulla vita privata della moglie del sindaco e sulle sue collaborazioni lavorative che nulla hanno a che vedere con incarichi pubblici o strutture comunali.
Esprimiamo solidarietà politica e umana – conclude il gruppo della Lega L’Aquila – al sindaco Biondi e alla moglie Elisa Marulli. Carlo Bendetti ed il suo manipolo di riciclati si vergognino e prima di scrivere certe schifezze si facciano un esame di coscienza sugli ultimi 10 anni di connivenza con le politiche clientelari del Partito Democratico».