Amministrazione Biondi, Pd: Immobilismo e ideologia

8 maggio 2018 | 15:54
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Amministrazione Biondi, Pd: Immobilismo e ideologia

“Abbiamo nel corso dei primi mesi dell’amministrazione Biondi tenuto un atteggiamento responsabile, volevamo che attraverso i provvedimenti emergesse un progetto su cui condurre l’opposizione. Ma oggi, a dieci mesi dall’insediamento, non possiamo che esprimere preoccupazione per quello che sta succedendo in questi giorni a fronte di quello che è stato prodotto”

“Abbiamo nel corso dei primi mesi dell’amministrazione Biondi tenuto un atteggiamento responsabile, volevamo che attraverso i provvedimenti emergesse un progetto su cui condurre l’opposizione. Ma oggi, a dieci mesi dall’insediamento, non possiamo che esprimere preoccupazione per quello che sta succedendo in questi giorni a fronte di quello che è stato prodotto”: lo ha detto il segretario del Partito Democratico dell’Aquila e consigliere comunale Stefano Albano riferendosi alla crisi esplosa in seno alla maggioranza in Consiglio comunale dopo l’approvazione dell’ordine del giorno che amplia l’applicazione del progetto Sprar ai minori non accompagnati e all’immobilismo che ha contraddistinto l’azione amministrativa in questi primi mesi di governo della città. Albano ha aperto la conferenza stampa a cui ha partecipato assieme agli altri membri del gruppo consiliare del Pd, il capogruppo Stefano Palumbo, il presidente della V Commissione Americo Di Benedetto, Emanuela Iorio e Antonio Nardantonio.

Il segretario del Pd ha espresso “una netta condanna” per il caso dello stemma di Salò utilizzato nella chat dei capigruppo di maggioranza, “da un sindaco che ha giurato sulla Costituzione non ce lo saremmo aspettato”, osservando che il caso “sta nel solco della mancata partecipazione del sindaco alle celebrazioni del 25 aprile, di alcuni provvedimenti e mozioni approvati in Consiglio. Si è osservata una maggioranza concentrata in questi mesi sulle questioni di identità piuttosto che sul governo della città”. Albano ha portato gli esempi delle mozioni sui presepi, sull’accattonaggio, sull’Inno d’Italia da cantare in Consiglio come testimonianza di un metodo che ha guardato solo all’approvazione di provvedimenti “coccarda” da offrire all’elettorato di riferimento, che per giunta nemmeno si sono tradotti in azioni e atti concreti. In parallelo le questioni strategiche sono state completamente ignorate: “Basta citare – ha detto Albano – le scuole, il Progetto Case e le ricostruzione, i tre capisaldi su cui il sindaco aveva impostato la campagna elettorale. Sulle scuole l’impegno della scadenza del settembre 2017 per le verifiche di vulnerabilità è ampiamente disatteso, sul Progetto Case si è sospeso un bando con una lettera mesi fa, senza ancora costruire un’alternativa, sulla ricostruzione, nelle frazioni siamo come prima e per giunta il tiraggio complessivo è diminuito”.

Dal punto di vista politico, come è emerso in maniera evidente nelle vicende di queste giorni, “osserviamo una maggioranza divisa, con una buona parte degli assessori concentrati sugli scatti di carriera piuttosto che sull’amministrazione della città. Forza d’Italia dice che la votazione dell’ampliamento del progetto Sprar rientra nel programma di maggioranza, e mi sembra una dichiarazione surreale. Delle due l’una: o finora Fratelli d’Italia e Lega hanno ignorato quello che votavano in Giunta e in Consiglio, oppure stanno mettendo deliberatamente in difficoltà il sindaco”. Albano ha citato rappresentanti di gruppi e categorie, tra cui Save Gran Sasso, gli operatori turistici, alcune associazioni sportive, a testimonianza della “città che parla” a denunciare l’immobilismo.

Per il capogruppo Stefano Palumbo “quanto sta accadendo in questi giorni è la rappresentazione plastica di quello che denunciamo da dieci mesi, nel corso dei quali si sono date solo risposte di identità e ideologiche mettendo in secondo piano i problemi della città”. Palumbo ha fatto una serie di esempi di provvedimenti bloccati solo perché provenienti e costruiti da una parte politica, senza che si sia lavorato a un cambiamento o a un’alternativa, con il risultato dell’immobilismo e del blocco in molti settori della vita amministrativa. Tra questi il Parco della Luna, il masterplan del San Salvatore, il Bando del Progetto Case. “E’ stato un anno di non governo – ha detto Palumbo – per incapacità, inesperienza ma soprattutto, e questo è più grave, per arroganza e ambizioni personali”.

Di Benedetto ha parlato di “città sofferente”, e citato la ricostruzione pubblica e la riorganizzazione della macchina amministrativa, “rotazione di personale in ruoli dove non sanno che fare”, come esempi di un immobilismo a cui il sindaco, che ha le deleghe più importanti, non ha saputo porre rimedio. Iorio ha ricordato la vicenda delle partecipate, per la cui nomina degli amministratori si sta aspettando da mesi , e delle persone che hanno partecipato al bando del Progetto Case da mesi invano in attesa di novità. Da Nardantonio, a ulteriore conferma di una maggioranza che annaspa, l’osservazione del rinvio della Terza Commissione, in programma alle 10.30 di stamane e annullata appena due ore prima dell’inizio programmato.