Iocca, la segnaletica arriva da Calascio

16 maggio 2018 | 10:44
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Iocca, la segnaletica arriva da Calascio

La storia del disegnatore degli attuali cartelli stradali: Michele Iocca da Calascio, dall’arte dei fumetti al Genio civile per la nuova segnaletica.

Dall’arte del fumetto al genio civile, la storia di Michele Iocca, originario di Calascio, raccontata da Guida al Fumetto Italiano: i primi anni a Calascio, poi il traferimento a Roma e la passione per i fumetti, fino all’assunzione presso il Genio civile, dove pensano di “sfruttare” la sua arte, facendogli disegnare i nuovi cartelli stradali, dopo la pubblicazione del nuovo Codice della strada del 1956.

Dai fumetti ai cartelli stradali, la storia di Michele Iocca.

«Michele, – racconta Gianni Bono su Guida al Fumetto Italiano – con una lucidità incredibile mi fece partecipe dei suoi ricordi, dalla fanciullezza a Calascio dove al padre maestro elementare è stata dedicata una via, agli esordi professionali a Roma al cospetto di direttori ed editori importanti come Sergio Tofano, Eros Belloni, Nino Capriati, Ugo Dal Buono ed Enrico Allulli, alle sue sofferte collaborazioni con gli studi di Sergio Rosi e di Barbato e Mancini, fino a un fatto che gli cambiò la vita. Ma forse è meglio che ve lo racconti lui. “La chiusura di Amichetta ci mise tutti… a spasso. Dovevo anche sposarmi ma mia suocera, donna di sani e severi principi, non avrebbe mai accettato che sua figlia finisse con uno senza il posto fisso. Per anni avevo guadagnato tanti soldi, anche più di mio padre, ma ora il vento era cambiato. Così accettai di fare il concorso per un posto di impiegato statale e fui assunto al Genio Civile. Pigliai così due fregature: divenni un impiegato che ogni mattina timbrava il cartellino e… mi sposai…”».

Il nuovo codice della strada del 1959 e i cartelli di Michele Iocca.

«Visto che sapevo disegnare – racconta Iocca a Bono – al Ministero mi facevano fare un po’ di tutto, anche i cartelli stradali. Devi sapere che nel 1959 quando entrò in vigore il Nuovo Codice della Strada a me toccò disegnare tutta la segnaletica». Un lavoro che lo rese «famoso ma non ricco perché, dopo tutto quel lavoro, mi diedero solo una copia del codice… Tutto il testo con i miei disegni originali fu ceduto a un editore poco noto e tale pubblicazione fu adottata dal ministero dei Lavori pubblici come edizione ufficiale. Solo negli ultimi anni di servizio, mi assegnarono il riconoscimento di “eccezionale” per due anni e poi il titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica».

L’intervista video a Michele Iocca.