Campostosto, a scuola di biodiversità

Tra gabbiani reali, svassi maggiori, insetti e funghi, 200 studenti delle scuole elementari e medie dell’Aquila hanno trascorso la mattinata nella riserva accompagnati dagli uomini dell’ex Corpo Forestale dello Stato e dagli studenti della Facoltà Scienze Ambientali, Dipartimento Mesva.
Tra gabbiani reali, svassi maggiori, insetti e funghi, 200 studenti delle scuole elementari e medie dell’Aquila hanno trascorso la mattinata nella riserva accompagnati dagli uomini dell’ex Corpo Forestale dello Stato e dagli studenti della Facoltà Scienze Ambientali, Dipartimento Mesva.
“Nell’ambito del Progetto Nazionale di Educazione Ambientale per l’anno scolastico 2017 – 2018 le classi delle scuole aquilane che hanno aderito al progetto “Micro e Macro nella Biodiversità” hanno avuto degli incontri in classe ed in riserva con i nostri uomini – ha spiegato al Capoluogo il Maggiore Marta De Paulis del Reparto Carabinieri Biodiversità di L’Aquila, responsabile del Progetto della Riserva Naturale di Campotosto -. Questa giornata, dedicata alla RiservAmica, ha portato i ragazzi a contatto con gli esperti ornitologi, zoologi, botanici, entomologi e chirotterologi.
La riserva sarà aperta al pubblico domenica 20 maggio dalle 8:30 alle 14:00, ci sarà la possibilità di osservare l’inanellamento e di scoprire dei percorsi sensoriali. Novità di quest’anno è la presenza dei cavalli del Reparto Parco di Assergi che si presteranno al battesimo della sella.
Insieme al nostro ornitologo e ai ricercatori dell’Università dell’Aquila (Laboratorio LACEMOD), i bambini sono andati alla scoperta della biodiversità e delle specie vegetali ed animali presenti nella Riserva Naturale di Campotosto”.
I ragazzi hanno avuto l’opportunità di osservare insieme all’ornitologo Eliseo Strinella i Gabbiani reali che, ha spiegato al Capoluogo, ‘stanno cercando di nidificare da qualche anno in questa riserva, tra i siti più alti. I Gabbiani hanno svalicato dalla costa e provano a nidificare qui, dal 2012. A causa delle temperatura cosi rigide a 1400 metri sono riusciti a portare un solo pulcino in volo nel 2015. Ora ci sono 4 nidi, ci provano tutti gli anni, nel 2014 è nato un pulcino ma è poi non ce l’ha fatta”.
Questa riserva è una importante Stazione di inellamento scientifico, “nell’ambito del progetto nazionale monitring, gestito dall’ Ispra – ha aggiunto il Maggiore De Paulis -. Qui le specie vengono inanellate, con degli anelli dai codici internazionali, attraverso cui si studiano i dati antropometrici, che vengono inseriti nella banca dati nazionale al fine di seguire le migrazioni”
Grazie a questo impegno costante che dal 2015 porta ad osservare e studiare gli animali con una cadenza regolare di 10 giorni è stato possibile aggiornare le specie rilevate nella riserva sia stanziali che migratorie, che, ad oggi, sono 212.