Arrampicata, giovani climbers a Villa S.Angelo

21 maggio 2018 | 15:52
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Arrampicata, giovani climbers a Villa S.Angelo

Il tecnico aquilano Roberto Cantalini coadiuvato da un nutrito numero di professionisti ha guidato gli atleti nella chiusura del circuito giovanile a Villa Sant’Angelo.

Nella struttura gioiellino gestita dall’associazione sportiva El CAP, tantissimi giovani e giovanissimi (dai 6 ai 15 anni) climbers, si sono dati battaglia in una spettacolare sfida verticale per raggiungere le sommità dei percorsi (fino a 14 metri) splendidamente disegnati da Matteo Cittadini.

Nello specifico, ennesimo successo di squadra per La Gollum Climbing Academy Le Naiadi di Pescara che si aggiudica ben 5 primi posti con Alice Giovannetti (U8) Francesco Marchionni (U12) Maria Del Duca (U12) Giulia Di Tommaso (U14) Niccolò Di Tommaso (U16) confermandosi come la più forte squadra giovanile del centro sud e tra le migliori in Italia come numero di qualificati (14) per il Campionato di arrampicata di Arco in Trentino.

Nel complesso sportivo pescarese de Le Naiadi quindi non solo acqua ma anche arrampicata e questo grazie al tecnico aquilano Roberto Cantalini coadiuvato da un nutrito numero di professionisti: Alberta Catena counselor e mental coach Martina Ucci laureata in scienze motorie e specializzata nel l’allenamento dei bambini, Angelo Colaiuda tecnico FASI e tra i più forti arrampicatori in circolazione e infine Ilaria Martella tra i migliori professionisti di fitness che cura per i ragazzi agonisti della Gollum Climbing Academy il potenziamento muscolare.
«A Le Naiadi il nostro impegno si rivolge soprattutto ai giovani e giovanissimi – spiega Roberto Cantalini -. L’agonismo in arrampicata è estremamente importante per l’autostima e la formazione del carattere nell’adolescente, la nostra attenzione maniacale alla tecnica di scalata e allo spirito di squadra, ci consente di poter gestire e tenere coeso, un gruppo di oltre 40 ragazzi che competono ai massimi livelli nelle loro categorie. Vi assicuro che tener testa a tutti i nostri climbers e ai loro genitori non è affatto impresa facile» conclude sorridendo.